Destini che si incrociano. Nella linea mediana del campo. Se Riccardo Montolivo domani avrà diversi motivi per vivere in maniera molto particolare la sfida tra Milan e Fiorentina, un sapore strano lo avvertirà anche Alberto Aquilani, che la scorsa estate ha fatto praticamente il percorso contrario, dai rossoneri ai Viola.
“Verso il Milan non ho alcuno spirito di rivalsa o vendetta – confida oggi il regista romano alla Gazzetta dello Sport -. Mi hanno trattato bene e parlato con chiarezza. Senza l’infortunio alla caviglia sarei rimasto lì, a Natale avevo 18 presenze. Altre sette e sarei stato riscattato. Adesso, però, sono a Firenze, una scelta felicissima, perfetta per le mie caratteristiche. E dopo tanto girovagare spero di rimanerci a lungo”.
“Lo scorso anno, a mio avviso, il Milan era la squadra migliore – spiega ancora Aquilani -. Mi rode non aver vinto lo scudetto, avevamo sette punti di vantaggio. Ora sono dovuti ripartire da zero. La più forte, adesso, è la Juve. Merito dei giocatori e dell’allenatore”.
Domani sarà una gara difficile, perché “il Milan è sempre il Milan. Hanno giocatori abituati a questo tipo di gare e sanno gestire la pressione. Il ragionamento da fare, semmai, è un altro. Dobbiamo imporre il nostro gioco. Sappiamo fare questo senza snaturarci. Pur tenendo i piedi per terra e portando il massimo rispetto. Chi toglierei al Milan? Scontato, El Shaarawy”.