“E’ proprio in questo difficile momento che i veri tifosi mostrano la parte viscerale del loro amore”. Iniza così la lettera a cuore aperto che la Curva Sud scrive ai suoi adpeti, ma anche al tifoso comune quello che, per intenderci, non segue la squadra ad ogni trasferta oppure a San Siro si accomoda dalla parte opposta rispetto al sempre caldissimo 2^ anello blu. Ciò che chiedono gli ultras, a mio parere, dovrebbe far parte del vademecum del buon milanista e per questo sarebbe bello entrasse nella mentalità di tutti noi.
“Allo stadio, in trasferta, nella vita di tutti i giorni dobbiamo distinguerci per l’amore verso i nostri colori. Da troppo tempo abbiamo perso una bella abitudine, l’abitudine di vantarci dei nostri colori“. La scusa non può essere la stagione terribile che stiamo vivendo e nemmeno la crisi economica. Basterebbe riaprire il cassetto e rispolverare la sciarpa che abbiamo usato anni fa per festeggiare la Champions vinta ad Atene, o quella della vittoria in campionato. La polvere, pensadoci, non dovrebbe essere nemmeno poi così tanta. E poi indossarla, da innamorati, con orgoglio e senza vergona.
Quello che diciamo di non vedere sul campo, quello che invece ho visto in Curva, domenica scorsa contro la Fiorentina. Di quei tifosi che, bene o male, ci sono sempre e, bene o male, si fanno sentire. Non c’è stato un minuto di silenzio pur in un pomeriggio uggioso e con poche soddisfazioni sportive. Dopo il rigore sbagliato da Pato è partito subito il coro d’incitamento, con il gol di Pazzini, che sanciva solo l’accensione di una piccola speranza, si è esultato come per un evento storico. E alla fine gli occhi erano gli stessi, quelli persi e smarriti come quelli di coloro che invece vanno in altri settori oppure restano a casa e tifano dal divano. Non cambia una virgola, solo la voglia di farsi sentire e di non nascondersi succeda quel che succeda.
“Perché il Milan è forte” gridano. Forse non oggi, forse non con questa rosa. Ma forte deve essere il nostro amore, indipendentemente dai risultati, indipendemente dai giocatori, degni o no, di indossare quei colori per cui ci piace così tanto gioire, esultare e sognare. Forte come indelebile, forte come per sempre: forza Milan!