Un grande Faraone in un piccolo Milan

Le prestazioni dei rossoneri generano spunti negativi con continuità e i fattori positivi corrono il concreto rischio di passare sottotraccia, naturale conseguenza di una partenza che definire falsa è ormai limitativo. Tutti i reparti hanno subìto e stanno tuttora subendo il tremendo contraccolpo della rivoluzione estiva e il rendimento dei singoli ricalca inesorabilmente questo pericoloso trend. Ci sono tuttavia due piccole eccezioni che reclamano legittima attenzione: Urby Emanuelson e Stephan El Shaarawy.

Il primo è passato da oggetto semi-misterioso dal potenziale intravisto solo a tratti nell’ultimo anno e mezzo, a uomo in più dal rendimento in continua crescita di partita in partita. Il secondo invece ha definitivamente spaccato il guscio di timidezza che lo avvolgeva nello scorso campionato e si è trasformato in straordinario realizzatore. Nella classifica marcatori in campionato è a un solo gol dai capocannonieri Cavani e Klose e ha impreziosito la sua stagione con il gran gol in Champion’s contro lo Zenit. E’ una delle poche fonti di gioco della squadra e grazie alla sua rapidità, unita al suo talento, ha già messo insieme 6 gol in 10 apparizioni stagionali.

Ma oltre alle segnature e ai dribbling c’è di più. Il grande sacrificio in fase di non possesso e la sua determinazione nella ricerca del recupero palla, fanno di El 92 un giocatore fondamentale nell’equilibrio della squadra. A certificare la crescita di Stephan è arrivata la convocazione di Prandelli nella Nazionale maggiore e l’esordio in maglia azzurra nel girone di qualificazione al Mondiale 2014. Nell’insopportabile attesa di Boateng, Pato e Robinho, non ci rimane altro che ammirare le meraviglie del Faraone.

A Roma ha trovato il gol quando sembrava stremato e quasi fuori dal match. Questo significa che la sua capacità di rimanere con la testa nella partita sta migliorando e contestualmente sta aumentando la fiducia nei suoi mezzi. E’ lui l’unica stellina in grado di illuminare questa notte che pare non finire mai.

TWITTER: @fabrivilla84

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