Tre gol in dieci presenze, tra campionato e Coppa Italia. Quattro gare da titolare, sei subentri dalla panchina. In tutto: 378 minuti, per una media di quasi una rete a partita. Pur spostandosi da Milano a Reggio Calabria, Gianmario Comi non ha perso la confidenza con la porta avversaria, anche ora che con la Reggina si trova ad affrontare un campionato delicato come la Serie B. Lo scorso anno con la Primavera rossonera ha incantato tutti a suon di gol, tanto da guadagnarsi il rinnovo della comproprietà tra Milan e Torino. Ma lui, confidandosi in esclusiva con SpazioMilan.it, si gode l’attualità e pure il cambiamento geografico: “C’è un clima fantastico per allenarsi, uscire oggi alle 9 del mattino in maglietta e pantaloncini è bellissimo”.
Come si lavora a Reggio Calabria?
“Per me è un’esperienza nuova, la prima nel calcio che conta in un torneo difficile come quello cadetto. Sono stato abituato a vivere tra Torino e Milano, ma venire qui è stata una scelta precisa anche per crescere sotto il profilo umano”.
Sabato scorso a Cesena sei entrato a venti minuti dalla fine e hai regalato agli amaranto il pareggio in extremis, anche lì i tuoi gol cominciano ad essere pesanti.
“Non è mai facile trovare spazio, qui siamo in ventiquattro. Per me che arrivo dal campionato Primavera è ancora più dura. Non mi lamento e cerco di farmi trovare pronto”.
Eppure la Reggina ha bisogno di peso davanti, vista la classifica (terzultima a 6 punti con l’Empoli). Quali sono le ragioni di questa partenza down?
“Non ci meritiamo questa classifica, dovremmo avere almeno cinque punti in più. Siamo consapevoli che dobbiamo crescere molto, ma alcuni episodi sfortunati ci hanno penalizzato”.
Quali obiettivi ti sei posto per questa stagione?
“Numericamente nessun obiettivo, se non quello di dare il cento per cento. In un anno sono passato dal Torino al Milan Primavera alla Reggina in Serie B: sono tutte grandi opportunità che ho voluto e voglio sfruttare al meglio per migliorarmi”.
Che cosa ti ha dato il Milan?
“Un’organizzazione fantastica. E’ stato un anno fondamentale in un ambiente che, anche per le strutture di Milanello, è il migliore a livello italiano”.
Hai sentito Mister Dolcetti? Segui l’andamento dei tuoi ex compagni?
“L’ho sentito proprio qualche giorno fa dopo la vittoria che hanno ottenuto in casa contro il Padova. Gli ho detto che non bisogna mollare perché anche l’anno scorso partimmo male e poi infilammo una serie di risultati positivi. E poi davanti, tra Ganz e Petagna, non gli mancano i gol”.
Speri in un futuro rossonero?
“Oggi penso a fare bene alla Reggina. Sono in comproprietà tra Milan e Torino e non conosco ancora la mia sorte alla fine della stagione. Certo, il Milan è il Milan: è un punto di arrivo per tutti, ma bisogna stare coi piedi per terra”.