Nonostante un campionato Primavera vinto con la maglia rossoblù da protagonista, sotto la Lanterna lo considerano ancora troppo piccolo per la massima serie. E allora, prima della maturità (calcistica e scolastica) ecco Padova, l’ambiente giusto per crescere senza pressioni e lasciar intravedere il suo talento. Lui però è uno di quei 18enni che vuole tutto e subito: fa a spallate con gli avversari, corre sulla fascia sinistra, segna e fa sognare un’intera città. In sintesi sfonda e il Milan se ne innamora.
A Milano, dopo un anno di assestamento, diventa il Faraone di un popolo, quello rossonero, che in un momento difficile si aggrappa a lui: il più giovane eppure il più valoroso del gruppo. Simbolo di una squadra pronta a rinascere partendo da talenti in erba, ma anche di quel Milan fatto da top player. E’ lui l’unico a non soffrire dell’assenza di Ibrahimovic, è lui, con i suoi 7 gol e i dribbling ubriacanti, la nuova dipendenza di questa squadra. Il ragazzino con la pettinatura sfrontata e lo sguardo sveglio ha il potere di accendere la luce in questi momenti di buio. La luce in fondo ad un tunnel che presto o tardi avrà una fine. Magari già da oggi.
Sarebbe bello se proprio questa sera, contro il tuo Genoa, riuscissi a regalarci (e regalarti) la vittoria mettendo fine al “momento no”. Dacci dentro El Shaarawy!
This post was last modified on 27 Ottobre 2012 - 13:35