Probabilmente è il grande dilemma che non lascia dormire Allegri, ma sicuramente è la certezza che manda a letto tranquillo Prandelli. Riccardo Montolivo, dopo la sosta delle nazionali, torna a Milanello con la consapevolezza di aver portato con sè più dubbi che certezze. Le ottime prestazioni del fantasista rossonero come trequartista stanno facendo salire le quotazioni per un possibile ritorno alla vecchia maniera, come in quella Fiorentina che arrivò a giocarsi il quarto di Champions League con il Bayern Monaco. Con Montolivo spostato da regista di centrocampo a play alto, Allegri può (forse) dare una svolta alla stagione.
Il grande assente in questo inizio di campionato è proprio colui che dovrebbe lascir spazio a Montolivo: Kevin-Prince Boateng, totale punto di domanda nello scacchiere di Allegri. Il ghanese da quando ha deciso di essere diventato a tutti gli effetti un trequartista, proponendone una versione tutta muscoli e corsa, ha fatto perdere le sue traccie: anonimo in campo nazionale come europeo, adesso il suo posto traballa. E visto il Montolivo versione trequartista proposto da Prandelli, la domanda è lecita: perchè non provarlo più alto? Via i muscoli di Boaterng e dentro la regia di Montolivo in un ruolo dove il Milan, storicamente, ha sempre avuto piedi buoni eccezion fatta per le ultime due stagioni: da Boban a Seedorf, passano per Rui Costa e Kakà.
Allegri sembra però convinto a voler confermare l’ex Viola nella posizione di regista basso al fianco di De Jong per il match con la Lazio. Mai come quest’anno, in una stagione di transizione come questa, Allegri dovrebbe avere il coraggio di dare una svolta provando a spostare un giocatore in un ruolo dove adesso rende al meglio. Sperando di vedere, così, ancora esultare Montolivo a San Siro. Ma con la maglia rossonera.