Pato. P come portafortuna di una situazione anomala quanto ardua. Il Milan aleggia a quota 7 punti, i tifosi bussano alle porte di Milanello per manifestare il loro disappunto. La cadrega di Allegri scotta come non mai e il Genoa, fresco del cambio di allenatore, si presenta a San Siro col coltello tra i denti. Il giovane talento ex International di Porto Alegre, ha la chance che può reindirizzare sui binari giusti una carriera infacita di problemi fisici. Prendersi sulle spalle un Milan claudicante, proprio nel momento più duro, e condurlo alla vittoria. Una vittoria che entrerebbe come ossigeno puro nelle narici di societá, allenatore e giocatori. Come reagirá il brasiliano?
Boateng. B come burrasca, quella da cui proverá a uscire Prince davanti al suo pubblico, quello che lo acclamò guardandolo esibirsi nel Moonwalk. Era l’anno dello scudetto, a Milanello c’erano altre facce: a qualcuno scenderá una lacrimuccia?
Non è il caso, guardarsi indietro non porta a niente. Guardando avanti, vediamo un Milan che ritroverá il Boa dal primo minuto, dopo la tribuna del turno di Champions. Si spera, Allegri ci spera, i tifosi pure, che il turno passato a guardare i compagni dagli spalti abbia finalmente rinfrancato Prince, parso spaesato nell’ultimo periodo. Il Boa ritroverá la sua grinta?
Allegri. A come Arringa. Quella tenuta dall’allenatore toscano in conferenza stampa. È parso carico, coriaceo, per nulla dimesso l’Acciuga. In queste situazioni, in cui tutto sembra colorato di nero, si vede di che pasta è fatto un uomo e un allenatore. Max punterá ancora sul 3-4-3 che poi male non ha fatto contro il Malaga. Farina del suo sacco, proverá a mescere il nuovo sistema di gioco con gli ingredienti giusti (Pato prima punto, Abate a destra a centrocampo, Emanelson a sinistra ecc…) e vedremo se il risultato dará ragione a lui oppure no. Memento audere semper, diceva qualcuno; di certo Max non resta fermo ad aspettare la sentenza capitale con le mani in mano.
Berlusconi. B come batosta. L’ennesima dopo il Lodo Mondadori, la sentenza che condanna il presidente onorario del Milan a versare subito 10 milioni di euro al Fisco, per la vicenda dei diritti comprati da Fininvest alla fine degli anni 90′. Quello che qui interessa, è la conseguenza sul lato sportivo. L’ex premier, abbandonata la politica, riceve sicuramente una stangata morale oltre che una frustata finanziaria (non equiparabile all’esborso monstre del Lodo Mondadori). Come reagirá? Seguiremo gli sviluppi. Anche sul fronte “Ingresso arabo in societá”, apparentemente spento ma che, stando ad alcuni rumors, starebbe continuando in gran segreto. Vedremo.
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