Filosofia di gioco: Gasperini schiererà la squadra con un 3-4-2-1 votato all’attacco. Il Palermo non si chiuderà, ma ci affronterà a viso aperto, alzando il ritmo a più non posso. Gli esterni di centrocampo saliranno con regolarità, non si limiteranno allo svolgimento della fase di copertura. E assisteremo a sovrapposizioni con le punte, che partiranno dalle fasce e tenteranno di accentrarsi al fine di alternare conclusioni dalla distanza ad azioni individuali, mirate a non garantirci punti di riferimento. I nostri avversari, nonostante presentino nel cuore del terreno elementi inclini alla fase di interdizione, faranno circolare la sfera con costanza e si concentreranno sul gioco palla a terra.
Lacune: Gasperini, volendo a tutti i costi mettere in scena uno schema di gioco di stampo offensivo, non si adegua al materiale a propria disposizione. Ecco allora che, se gli attaccanti possono esprimersi al meglio, così non è per i difensori e i centrocampisti. Sulle fasce, terzini che prediligono la fase di contenimento sono costretti ad alzarsi, correndo l’azzardo di scoprire la posizione e di non proporre traversoni all’altezza. E tra i tre difensori centrali, figura Massimo Donati, incontrista di professione. Il tutto per giocare con il 3-4-2-1. Facendo girare con costanza la palla, oltretutto, i centrocampisti e i difensori rischieranno di incappare in errori. E spingendo dalle prime battute, con il passare dei minuti, il Palermo concederà senz’altro azioni di rimessa. Approfittarne. Da segnalare è il fatto che in attacco manchi una punta capace di fare salire la squadra.
Come batterli: Allegri, per garantire solidità, dovrà riproporre il 3-4-3. Bisognerà giocare come provinciali, vista la situazione creatasi, illudendo il Palermo di potere fare la partita. Gli esterni avranno il compito di dedicarsi alla fase di contenimento, avanzando soltanto durante le azioni di rimessa. I centrali di centrocampo, per assicurare equilibrio, saranno chiamati ad aspettare bassi e aggredire gli avversari in prossimità della trequarti. Chiudendosi il Milan con pazienza, compattezza e determinazione, i padroni di casa oseranno alla follia. Ma si esporranno ad azioni di contropiede che El Shaarawy potrà sfruttare per cambiare il volto della partita. A proposito di Stephan, è necessario aggiungere che anche le ali posseggano l’onere di ripiegare, per poi ripartire con velocità. In merito al fronte laterale dell’attacco, vista l’inconsistenza di Emanuelson, perché non rispolverare Flamini? Mathieu aveva ricoperto tale posizione mentre militava nell’Arsenal, assicurando dinamismo, aggressività, concretezza e un minimo di precisione: vale la pena di provarci. E al centro dell’attacco, documentata l’inettitudine di Pazzini, Max avrà l’obbligo di puntare di nuovo sull’imprevedibilità di Pato. Trattasi di una conditio sine qua non.
This post was last modified on 30 Ottobre 2012 - 15:07