Puntuale, quando scocca l’ora della Champions, scende in campo Zapata. Tocca al difensore colombiano prendere il posto di Bonera ed arginare le offensive del Malaga, dimostrando, soprattutto a sé stesso, di essere “vivo” per candidarsi ad un ruolo di rilievo nel Milan.
Per adesso, lo dicono (anche) i numeri, la stagione di Zapata è cominciata al piccolo trotto: 2 presenze in campionato e 1 in Europa contro lo Zenit. Udinese, dove non ha sfigurato (ma nemmeno entusiasmato) subendo un’espulsione necessaria, e Parma, migliorando nella condizione fisica e poco più. Contro i russi, invece, è stato colpevole dell’1 a 2 di Hulk, lasciato colpevolmente solo in area: insomma, un passo indietro.
Certo è che meritava più occasioni, ma Allegri fino ad oggi ha deciso di schierarlo con il contagocce e solo in determinate partite. La pochezza di sicurezza, spessore e convinzione del reparto rossonero “malato” in questione però suggerivano un uso più frequente del numero 17 del Diavolo, arrivato in estate a titolo temporaneo con diritto di riscatto e definito proprio dall’allenatore toscano “un ottimo acquisto”. Poca fiducia e scarsa qualità: questa, per il momento, la posizione dei due.
Stasera Zapata sa di giocarsi, insieme al Milan, tanto, forse tutto. L’opportunità per fare strike. Vincere per ipotecare la qualificazione, convincere per rilanciarsi. Osservato speciale.