Quello che lo ha più sorpreso è però la tranquillità che accompagna e segue gli impegni della domenica: “C’è tutto un altro clima rispetto all’Italia – spiega Nesta –, allo stadio ci vanno le famiglie, mangiano lì e dopo 5 minuti dal fischio finale è già tutto dimenticato. Non ci sono tv che seguono il calcio durante la settimane e lo spazio dedicato dai giornali è poco. Ma il modo con cui veniva vissuto il calcio in Italia a me piaceva, certo c’era un po’ troppa pressione che non invidio. Una via di mezzo sarebbe l’ideale”.
La Serie A rimane un ricordo: “Le partite le guardo poco perché le trasmettono raramente. Lazio-Milan? A quell’ora sarò impegnato a Toronto e non potrò vederla, ma non mi sbilancio sui pronostici, sbaglierei in ogni caso. Campionato italiano senza più bandiere? Ci sono delle annate speciali che portano a vincere tutto, come successo a quelli classe ’74, ’75, ’76 come me. La Spagna e la Germania, invece, ne stanno beneficiano adesso. Sono sicuro che il futuro dell’Italia sarà roseo, basta prendere l’Under 21 ed osservare tanti talenti”.
Sulla reazione del nuovo spogliatoio al suo arrivo e sul futuro: “C’era grande curiosità perché tutti erano grandi appassionati del calcio europeo – ammette l’ex numero 13 rossonero –, sono dei ragazzi fantastici. Io poi ci metto poco a fare amicizia perché sono un tipo tranquillo, non un marziano. Spinelli mi vuole al Livorno? Assolutamente no, ho già prenotato le vacanze a Miami. Credo che sia stata solo una battuta. Tornare in Italia? Certo, tra qualche ci proverò come allenatore. Ci spero”.
This post was last modified on 20 Ottobre 2012 - 04:13