Ci ha pensato subito il suo procuratore, Mino Raiola, a gettare acqua sul fuoco su un argomento che stava incendiando i cuori dei tifosi rossoneri. “Zlatan ha detto che il Milan è l’unica squadra per cui farebbe un’eccezione alla sua regola di non tornare in una squadra in cui aveva già giocato – ha spiegato l’agente del calciatore svedese ai microfoni di Sky Sport24 – Perchè lì si era trovato bene e si era sentito a casa. Niente più di questo, quindi far sognare i tifosi del Milan per i prossimi 4-5 anni mi sembra un po’ esagerato“.
Poi, il santone dei procuratori internazionali, ha aperto ad una suggestiva ipotesi che, ai più, ha dato l’idea di una provocazione bella e buona verso il club di Via Turati. “Con le sue dichiarazioni Ibra ha voluto esprimere il suo sentimento per il Milan, che gli è rimasto nel cuore, ma rimane lì. Sicuramente non si muove per i primi tre anni di contratto col PSG. E secondo me io ho un’idea in testa: magari potrebbe tornare al Milan come dirigente o allenatore“. Che Zlatan sia un campione in grado di fare la differenza in campo non ci piove, ma pensare ad Ibra al timone di una squadra come il Milan, o in tribuna a dare consigli di mercato a Braida e Galliani, per ora, ci sembra davvero troppo.
This post was last modified on 14 Ottobre 2012 - 14:21