Ho sempre pensato che il calcio fosse una perfetta metafora della vita. Non è, nè può essere un’idea da tutti condivisa, ma io ne sono fermamente convinto. Come la vita, il calcio è fatto di cicli, di alti e bassi, legati ovviamente tra loro, messi in relazione da una serie di eventi che ne determinano lo sviluppo. Senza il Milan di Farina non sarebbe nato poi quello di Berlusconi, senza quello allenato da Cesare Maldini e Fatih Terim non sarebbe fiorito quello di Carlo Ancelotti, così come non sarebbe arrivato lo scudetto firmato Ibrahimovic-Allegri se prima il Diavolo non avesse subìto importanti lezioni sul campo con Leonardo in panchina.
Il concetto è semplicissimo, rasenta la banalità, ma difficilmente alberga nella mente della maggior parte dei tifosi, anzi. Noi tifosi, per definizione, abbiamo poca memoria, ma specialmente in stagioni di transizione come queste dovremmo saperla usare. I dettami del mondo della comunicazione e del giornalismo impongono alla Società Milan un ottimismo esasperato alle cariche di rilievo, ma in cuor nostro siamo consapevoli del livello qualitativo dell’attuale rosa e del suo indebolimento che deriva dall’abdicazione del Milan da grande squadra: cessioni e perdita dei principali giocatori spogliatoio.
A mio avviso il Milan ha la responsabilità di non aver puntato prima su un più significativo cambio generazionale. Ci si sta provando ora, con El Shaarawy e De Sciglio, coi giocatori che man mano matureranno. Il Diavolo un tempo fu il primo a potersi permettere un certo tipo di investimenti, ora è stata intrapresa la strada del pareggio del bilancio e se davvero un domani le richieste di fair play finanziario da parte di Platini fossero sottoposte a controlli e reali limiti allora potremmo ritrovarci in una situazione vantaggiosa. Ciò che è certo è che serve pazienza, e tanta, da parte di tutti: giocatori, società, ma soprattutto da parte dei tifosi.
“La pazienza è la virtù dei forti”, si dice, e lo è davvero,a mio avviso. Solo un po’ di pazienza ci permetterà di rimanere legati alla squadra nel modo giusto, e non solo compatibilmente alla presenza o meno di grandi risultati. Solo con la pazienza ritorneremo campioni.
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