I tifosi rossoneri gli mandano gli auguri. Ma, soprattutto, gli augurano di segnare tanti gol, magari subito domani, nel giorno del suo compleanno. Lui, Stephan El Shaarawy, ce la metterà tutta. E così magari il settimo gol stagionale potrebbe coincidere con venti candeline sulla torta. In attesa che Massimo Ambrosini gli paghi le vacanze, visto che aveva scommesso di arrivare a sette gol entro Natale.
Insomma, domani per il Faraone sarà il momento di compiere gli anni e di trascinare il Milan alla vittoria col Genoa, di fondamentale importanza ormai per il momento maledetto. L’attaccante ne ha parlato oggi nella sede della Gazzetta dello Sport, che ha organizzato proprio un momento di confronto per festeggiare degnamento il compleanno. “In questo momento – ha subito affermato El Shaarawy – dobbiamo restare tutti uniti e stare accanto all’allenatore”. Già, Allegri. Proprio il tecnico si aggrappa ai gol del suo Faraone per uscire dalla crisi e salvare la panchina: “Siamo con lui dal primo all’ultimo della rosa. Lo siamo dall’inizio e lo saremo ancora. Ora più che mai sta cercando di trasmetterci la carica giusta. Si ferma spesso a parlarci di motivazioni e di stimoli – ha sottolineato l’italoegiziano -. So che è difficile da credere, ma vi assicuro che all’interno dello spogliatoio l’atmosfera è molto serena. L’allenatore è fiducioso, la squadra pure e sappiamo che lo è anche il club. Ne usciremo. Siamo consapevoli di essere un grande gruppo e non certo da terz’ultimo posto”.
Parole che non suonano come una voglia matta di riscatto. Ma anche una volontà precisa di ripagare la fiducia che Allegri ha dimostrato nei confronti del suo bomber: “Mi ha sempre dato fiducia, anche dopo le prime partite al di sotto delle attese. In questo anno e mezzo è stato perfetto nella mia gestione. Ha saputo dosarmi molto bene”.
Poi qualche considerazione più generale sul legame col Milan: “Una sensazione magnifica, ma compagni e famiglia mi fanno tenere i piedi per terra. E comunque i numeri personali mi interessano relativamente. Quando segnano gli altri sono contento, a me piace lavorare per la squadra”. Il gol più bello della stagione? ”Quello di San Pietroburgo. C’è tutto: dribbling, scatto e precisione. La progressione palla al piede è il mio pregio migliore. Come quella di Kakà, il mio idolo assoluto”. A proposito di modulo, invece, il Faraone vota le tre punte, “dove posso partire largo. L’importante è stare a sinistra”.
Con la Nazionale gli obiettivi sono chiari: “Il Mondiale, ma prima c’è un Europeo under-21 cui tengo molto. Sono molto grato a Prandelli, che mi ha buttato dentro in un momento delicato. Balotelli? Con lui ottimo impatto, possiamo fare una bella coppia”. Mentre in rossonero l’auspicio è “giocare il più possibile, arrivare in doppia cifra in campionato e a 15 gol stagionali. A livello di squadra inutile darsi obiettivi ora: bisogna solo cercare di tornare a vincere, gara per gara. Faccio un appello ai tifosi: col Genoa vorrei che venissero in tanti a incitarci”.
Infine, qualche spunto sull’immediato futuro: “Dobbiamo migliorare nella costruzione del gioco, in fase realizzativa e nell’attenzione difensiva. Atteggiamento e spirito invece sono quelli giusti: ci mettiamo sempre l’anima”.
In chiusura El Shaarawy replica ai critici di Kevin Prince Boateng: “E’ un amico e vi dico che non si è montato la testa. E’ un grande giocatore, sapete tutti ciò che può dare. Lui e Nocerino stanno soffrendo la mancanza di spazi in campo rispetto al passato, ma dovranno superare il problema. Se sono al Milan è perché entrambi hanno qualità”.