Il derby è una partita che sfugge ai metodi di valutazione che possono essere utilizzati in tutte le altre gare dell’anno. E’ una partita diversa dalle altre ma che – almeno in questo caso – può spiegarle tutte, può spiegare o raccontare una stagione intera. Il derby di domenica è sicuramente lo specchio di questo Milan, di questa sua stagione che con coraggio può essere definita di “transizione”, anche se di elementi per essere positivi oggi ce ne sono francamente pochi.
Le critiche sull’operato dell’arbitro Valeri lasciano il tempo che trovano e, soprattutto, non possono ne’ devono diventare un alibi. La sconfitta con l’Inter suona come una sentenza, il campionato rimanda il Milan a settembre e gli utopici obiettivi fissati dalla dirigenza a inizio stagione. Quello che il Milan ha fatto, o meglio non ha fatto, nel derby potrebbe essere cioè che il Milan non riuscirà a fare per il resto della stagione, o che sicuramente non è riuscito a fare finora. E’ una squadra in balia dei propri limiti tecnici, delle scelte della società e di un allenatore oramai alle corde che non si dimostra all’altezza della situazione.
Il derby è il perfetto riassunto di quello che questo Milan potrebbe dare e ottenere dal campionato e più in generale dalla sua stagione. E’ una squadra che prova a essere diversa, che tenta invano di superare sè stessa ma che rimane vittima illustre della crisi del nostro calcio e di scelte societarie che, per una volta, non sono state sufficientemente lungimiranti. Con una pianificazione diversa il Milan non sarebbe stato risucchiato dalle dinamiche economiche (vedi le cessioni illustri a favore del PSG), con una gestione diversa dell’organico non avremmo perso in blocco i giocatori portatori sani del DNA del Diavolo come Seedorf, Inzaghi, Nesta e Gattuso, con un allenatore diverso ci saremmo probabilmente stupiti meno di alcune scelte apparentemente prive di senso…Anche se non scopro certo io che con i se e con i ma non si possa spiegare granché.
Non serve uno studio della sua prossemica per capire come Allegri viva questo momento. Dopo pochi minuti di gioco si scaglia contro Valeri come mai fatto finora, spreca un cambio inserendo Abate per Bonera infortunato invece di spostare De Sciglio a destra, togliendo quest’ultimo successivamente per abbassare Emanuelson e inserire Robinho. Incalzato da Massimo Mauro a fine gara si aggrappa agli errori arbitrali in risposta a una domanda squisitamente tattica su Bojan, sintomo che l’aria a Milanello è pesante e che a fine stagione, se non prima, un divorzio sarà inevitabile.
Il Milan nel derby si è guardato allo specchio e, dato che i punti in classifica sono gli stessi della neopromossa Pescara, forse è il caso di sforzarsi e di avere uno sguardo più attento e realistico e ridimensionare di conseguenza aspettative e obiettivi stagionali.
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This post was last modified on 10 Ottobre 2012 - 19:21