I grandi del passato incoronano El92

E’ lui l’uomo del momento. Stephan El Shaarawy continua a far parlare di sé, e per ora soltanto positivamente. Dopo il gol in Champions League con lo Zenit, ha conquistato le copertine dei giornali e incassato i complimenti di molti, moltissimi volti noti. Oggi la “Gazzetta dello Sport” gli ha dedicato un’intera pagina e un articolo di elogio, con l’aggiunta dei commenti di cinque illustri ex attaccanti.

Il primo di questi, il più vicino temporalmente parlando, è Andriy Shevchenko, che ha ricoperto per anni il suo stesso ruolo in campo, adempiendo alla perfezione al compito di bomber e di uomo squadra. Queste le sue parole: “Quando si deve ripartire è sempre meglio puntare sui giovani. Stephan è veloce tecnico, sa fare gol e ha la freschezza che serve nei momenti difficili. E’ quello giusto“. Ai molti che lo hanno accostato proprio alla nuova stellina del Milan, come caratteristiche e spirito di sacrificio, Sheva ha risposto così: “Non saprei dirlo, credo che i paragoni siano dannosi, perchè ogni campione è diverso. Però Stephan ha qualcosa in campo che mi ricorda me stesso, per esempio la progressione“.

Ma non solo Andriy. Anche altri tre ex rossoneri hanno detto la loro sul Faraone: Savicevic, Altafini e Ganz. Per il primo “Stephan diventerà un grande calciatore però deve crescere. E’ importante che stia segnando in un momento difficile per la squadra e il Milan è il posto giusto dove esplodere. Ha tutte le qualità che servono per diventare un grande: è rapido, ha un buon tiro e trova la rete con grande facilità. Però, essendo un attaccante,  il suo compito è fare gol, e in Italia se non segni ti mettono subito in discussione”. Parola di Genio. Secondo Altafini, invece, “il fatto che stia facendo bene in una squadra che non va benissimo dimostra che può diventare un campione. Anche se è giovane è pronto per giocare una finale di Coppa del Mondo. Mi ricorda Neymar e Messi, che hanno il baricentro basso, gioca sempre con la palla tra i piedi. Ha già dimostrato di essere forte, l’importante è non irrobustirlo troppo fisicamente”. Ganz, invece, aveva già sentito parlare bene di lui“In tempi non sospetti mio figlio mi disse: è un fenomeno. Ha avuto la fortuna di poter giocare per i guai muscolari di Pato e Robinho ed è stato molto bravo a sfruttare le sue chance. Come Neymar ama partire da lontano. Mi piace perché è molto bravo a puntare verso la porta. E poi è un giocatore intelligente, che adesso sta scoprendo di essere anche un bomber.“

Per finire, l’opinione di uno che il Milan l’ha affrontato più e più volte, Roberto Boninsegna, interista e juventino doc: “Per ora è ancora una promessa ma è sulla buona strada per diventare un ottimo giocatore. Il gol stupendo segnato in Champions dimostra che ha classe e personalità. Il paragone con Eto’o mi sembra azzardato, lo vedo più simile a Neymar. Il suo punto di forza è il dribbling secco, però deve partire da lontano per poter rendere al massimo.”

 

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