Mister Galeone, bastano le partenze di Ibra e Thiago per spiegare questo “scioglimento” del Milan?
“No, non è sufficiente ricondurre tutto a quelle scelte di mercato o all’addio dei Senatori. Ci sono dei dati oggettivi: la Juventus è la squadra più forte, ma il Milan non è una squadra da terzultimo posto. Anzi, secondo me, i rossoneri non sono inferiori al Napoli e alla Lazio. L’attuale classifica, però, è molto brutta”
Allora qual è il problema?
“Sento parlare di sfortuna e credo che ce ne sia stata tanta. Le partite contro Sampdoria, Atalanta e Udinese lo dimostrano. Anche il derby non è stata una gara che il Milan meritava di perdere. Certo, la squadra è un po’ lenta e ha smarrito la sicurezza nei propri mezzi”.
Partenze illustri a parte, che cosa manca rispetto all’anno scorso?
“Manca la facilità degli inserimenti da parte dei centrocampisti. Vedo una linea mediana molto lenta, compassata, che origina un gioco un po’ monotono”.
Insomma, sembra che voglia tirare le orecchie al suo Max?
“Massimiliano deve ribaltare la situazione. Sinceramente non ci siamo sentiti negli ultimi giorni e voglio lasciarlo tranquillo, perché non è bravo, è bravissimo! Ora deve dare un’impronta alla squadra, altrimenti non ne esce. L’aveva fatto con la scelta dei due mediani e il pressing più alto, rinunciando alle mezzali. Poi deve averci ripensato…”.
Come si è spiegato il ritorno al rombo contro la Lazio?
“Sono rimasto perplesso anch’io di fronte a questo ritorno al passato. Ero convinto che desse fiducia a Emanuelson dall’inizio così come Bojan, che personalmente ritengo uno degli elementi più validi. E’ un attaccante tecnico, che sa muoversi bene e il Milan oggi ha bisogno di tecnica”.
Perché ha cambiato idea?
“Non saprei, forse ha voluto dare fiducia a Boateng, che continua ad essere impalpabile”.
Quali sono le ultime carte che Allegri può giocarsi nelle prossime due gare?
“Ne indico quattro: Ambrosini, che ha carisma e si fa sentire in mezzo al campo, Montolivo, che deve rendere come in Nazionale, Pato, che già sabato a Roma ha fatto intravedere qualcosa di buono, Robinho, che ha la possibilità di tornare quello del primo anno in rossonero”.
Resta il problema della difesa.
“E’ vero, dietro ci vuole più attenzione. Il terzo gol della Lazio, ad esempio, è stato frutto di un errore quasi dilettantesco. E’ il segno che ci vuole una scossa”.
Allegri ce la farà a restare in sella?
“Glielo auguro di cuore e lui sa che gli sono vicino”.
This post was last modified on 23 Ottobre 2012 - 21:10