sono convinto che tu sia un buon allenatore, non un fenomeno. Nemmeno lo sciocco che molti non perdono mai l’occasione di sostenere, l’autore di tutti i mali rossoneri. Non scherziamo.
Questa è la mia doverosa e personale opinione che difendo. Mi sono illuso il primo anno, dove tu, insieme con il Milan, hai vinto due titoli: campionato e Supercoppa italiana. Sì, ti rinfacceranno che con quei giocatori quel campionato non potevi che vincerlo, anzi che quasi hai rischiato di perderlo. Io però mi ricordo puntigliosamente quel derby, quel 3 a 0, quel dominio, quella vittoria dello scudetto. C’eri tu in panchina, nessun altro, e Ibra, l’uomo che ti ha salvato per due anni, così dicono, era squalificato e nemmeno in campo. Sempre quell’anno hai indovinato il Boateng trequartista e il centrocampo muscolare, due mosse esclusivamente “made in Allegri” che sono state fondamentali per arrivare a maggio con la maglia “AC Milan is all in” per la 18esima volta. Ma nel calcio non ci si ferma mai e le stagioni passano.
L’anno scorso gli infortuni ti hanno dato contro e la Juventus filo da torcere, non te lo aspettavi e hai perso, sempre insieme al Milan, punti preziosi ed un titolo assolutamente alla portata. Da lì sono cominciati i problemi. Ma, non nascondiamolo, al Presidente Berlusconi non sei mai piaciuto fino in fondo, perché l’unica volta che ti ha criticato apertamente lo ha fatto dopo lo 0-0 (miracoloso) a San Siro contro il Barcellona nell’andata dei quarti di finale di Champions League. Quale occasione sbagliata… Ti esonerò a parole 7 mesi fa. Comunque non sei mai stato troppo flessibile ai cambiamenti, di gioco e giocatori, ci sei sempre arrivato dopo e a fatica. Non ho nemmeno apprezzato la tua insistenza, frenetica, nel dare il via libera alle cessioni dei senatori, ritengo questi addii “alla leggera” un tremendo autogol. Ma senza Ibrahimovic e Thiago Silva la mazzata te l’ha data la società.
Galliani ti ha sempre difeso e sostenuto, convincendo anche chi non credeva in te a prescindere, ma adesso è impossibile non prendere delle decisioni sfavorevoli. Contro il Genoa ti giochi tutto, ma la ritengo più una “passerella finale”: è questione di pochissimo tempo. Quest’anno di errori ne hai fatti tanti: cambi di moduli improvvisi, ripetute sostituzioni sbagliate, giocatori fuori condizione (Boateng ed Abate, per esempio) sempre in campo e nessuno spiraglio di carica agonistica davanti alle telecamere. Mai una scossa. Sei andato nel pallone e non hai tutti i torti, ma il calcio, soprattutto quello degli allenatori, ripeto, non si ferma mai (sarà contento Inzaghi…).
Non mi sei mai stato antipatico, solo un po’ troppo confuso e rinunciatario, specie negli ultimi tempi. Hai pagato la tua normalità che sicuramente potrà giovare a tante altre squadre. La bacheca GRAZIE a te, rispetto a tre anni fa, è ancora più colma di trofei e questo non lo toglierà nessuno”.
This post was last modified on 26 Ottobre 2012 - 14:01