Segni di miglioramento, a metà. Inutile negarlo, il Milan visto contro il Palermo ha fatto passi avanti sul piano del gioco (anche se solo dopo lo 0-2), sicuramente del carisma, non certo del risultato finale. Come è maturato il 2 a 2 finale?
Ecco, è questo il dettaglio rilevante, che rivela un carattere e uno spirito di squadra mai visti in stagione. L’ingresso di Bojan nel secondo tempo è stata la freccia infuocata tirata fuori dalla faretra. Ha incendiato la partita. I rossoneri, sotto di due reti, hanno saputo rimontare grazie anche all’energia e al talento gettati sul campo palermitano dal folletto spagnolo.
Finalmente Bojan ha mostrato di che pasta è fatto, il problema sarà farla lievitare definitivamente. In una stagione fatta di tanti bassi e pochi alti, bisogna accontentarsi di raccogliere quanto di buono frutti da ogni partita, e metterlo in cascina: di questi tempi meglio non fare gli schizzinosi.
Qualcosa si muove, la crescita c’è. Bisogna munirsi della fatidica santa pazienza e attendere la crescita dei singoli, per poter assistere a un miglioramento anche corale. Pato, non brillantissimo, è normale che stia pian piano ritrovando la condizione migliore. Il nuovo sistema di gioco, con la difesa a tre, è la base su cui tentare di edificare il castello. Stará all’architetto, poi, limare i dettagli.
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