Boa e Igna, è arrivato il momento della scossa

Stessi percorsi, stesse vicissitudini, diverso modo di stare in campo. Nel Milan che crolla a picco e continua a deludere sono due, fra i tanti, i simboli di queste brutte prestazioni, di questi risultati negativi. Due dei maggiori protagonisti, soprattutto delle maggiori sorprese, della squadra di Allegri che solo due stagioni fa vinceva lo scudetto. Ignazio Abate e Kevin Prince Boateng. Due pedine da sempre ritenute fondamentali dal Mister nel suo scacchiere tattico.

Un’annata fin qui disastrosa per i due pupilli di Max. E, visto l’andazzo generale della squadra, non ci sarebbe granché da meravigliarsi, né tanto meno da attribuirli un ruolo di capri espiatori. Ma, considerando lo standard di rendimento a cui i due ci avevano abituati fino a poco meno di un anno fa, cambia la chiave di lettura. In un Milan senza i ‘senatori’, senza top player, orfano di Thiago Silva ed Ibra, ci si sarebbe aspettato da, almeno uno dei due, la capacità di fungere da nuovi leader, da trascinatori in campo e fuori.

Niente di tutto ciò purtroppo è avvenuto. Proprio per dare una scossa e far scattare la scintilla nella loro testa, Allegri nella partita di Malaga, ha pensato bene di ‘farli fuori”. Non convocato Abate, in tribuna Boateng. La speranza è quella di aver resuscitato l’orgoglio e di raccogliere i frutti delle loro reazioni già stasera contro il Genoa. Ma un dubbio sorge spontaneo. Visto che, a parte qualche lampo di Boateng, da gennaio in poi i due sembrano essere entrati in un preoccupante tunnel di un’involuzione tecnica allarmante, non sarà che siano stati sopravvalutati? I veri Boateng ed Abate, sono questi o quelli del 2011? Ai posteri l’ardua sentenza.

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