L’attaccante brasiliano può essere l’arma in più. Un’arma letale se ritrovasse la continuità del suo primo anno rossonero, quando segnò 14 reti eguagliando il suo record europeo registrato nella stagione 2008/2009 con la maglia del Manchester City.
Infortunatosi alla prima di campionato contro la Sampdoria, dopo una doppietta nel Trofeo Berlusconi, Binho ha macinato corsa e allenamenti per ripresentarsi nella vittoria col Cagliari. Da lì ha messo nelle gambe 45 minuti, compresa la trasferta di Parma. In Champions, invece, è rimasto seduto in panchina. Insomma, Allegri vuole riportarlo a pieni giri con calma, complice anche lo stato di grazia di Stephan El Shaarawy.
Si, perché le prestazioni del Faraone non impongono accelerazioni, almeno in attacco. E Robinho, tra l’altro, non ha bisogno di particolari accorgimenti tattici. Lui è uno che può ricoprire tutte le posizioni dell’attacco, anche nel nuovo 4-2-3-1. E sa essere letale anche entrando a gara avviata. Chissà che Allegri non ci pensi proprio domenica sera nella Stracittadina.
This post was last modified on 5 Ottobre 2012 - 13:03