Ancora in ombra: dov’è finito il vero Pato?

L’incontro del Barbera, per Alexandre Pato, avrebbe dovuto costituire la gara della svolta. Ci si aspettava che tornasse a timbrare il cartellino e a disorientare le difese avversarie. Invece no. Nulla di tutto questo. Il papero ha deluso di nuovo. Schierato da centravanti, in coppia con El Shaarawy, non è riuscito a imporsi.

In apertura, a tu per tu con Ujkani, non ha colto l’attimo per concludere a rete e ha perso il contatto con la sfera. E con il trascorrere dei minuti, nonostante il Palermo si aprisse e concedesse terreno, non ha inciso. Non ha concretizzato le occasioni di rimessa che gli sono capitate, rinunciando con regolarità alla conclusione, all’affondo e al dribbling, sebbene ci fossero spazi per colpire. E ha dimostrato di non essere migliorato nella difesa della palla e nell’abilità a fare salire la squadra.

A oggi, il ragazzo che brillava per esplosività e immediatezza di coordinazione costituisce un ricordo. Su Pato, spiace affermarlo, non si può più fare affidamento. Che si trovi in infermeria o in campo, non fa differenza, dal momento che gioca senza determinazione e con superficialità. Sta di fatto che deve recuperare le motivazioni, altrimenti, rischia di compromettere la propria permanenza al Milan e la propria carriera.

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