La linea che divide un buon portiere da uno mediocre è molto sottile: bisogna stare attenti 90′ senza mai distrarsi, essere reattivi quando si viene chiamati in causa e ogni tanto sfoderare qualche jolly che salvi la tua squadra. La carriera di Marco Amelia è perennemante su questa linea, senza eccessi e senza bassi: una carriera da normale. L’opportunità che si presentava al numero 1 rossonero era di quelle ghiotte: Abbiati fuori per infortunio e sulla graticola per la sciuagurata prestazione nel derby, la Lazio alle porte per un derby dal sapore tutto speciale. Un gol su deviazione, “che ci vuoi fare”.
Un tiro ravvicinato di Klose, “come fa a pararlo questo”. Ma il secondo gol che ha tagliato le gambe alla squadra chiede ancora giustizia: un tiro da una posizione dove un portiere non può prendere gol, soprattutto quando battezzi fuori una palla che finisce dritta dritta in rete e non provi neanche ad allungare la mano per tentare di arrivarci. Ecco la linea sottile su cui vive Amelia.
“Speravo andasse fuori, in questi casi uno fa fatica a capire la traiettoria da subito”, l’amaro commento nel post partita di Amelia. Un gol arrivato allo scadere del primo tempo che ha mandato la squadra nello spogliatoio con la consapevolezza che oramai la partita era già andata persa. Abbiati probabilmente non recupererà neanche per la trasferta di Malaga e Allegri darà l’ennessima chance ad Amelia. Sperando che i battesimi stavolta li lasci ad altri.
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This post was last modified on 21 Ottobre 2012 - 14:47