Massimo Ambrosini non rinnega la sua scelta di essere rimasto a comandare una squadra che ormai non è più quella fatta dai suoi tanti amici, quella sensazionale che dominava in Europa e nel Mondo. “Sapevo che ci sarebbero state delle difficoltà, ciò nonostante sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta, perché ho ascoltato quello che la mia testa e il mio cuore mi suggerivano. Mi aspettavo una stagione diversa rispetto alle precedenti ma credo che nella vita sia bello e forse anche giusto confrontarsi con delle problematiche”.
Poi un plauso a chi, come i ragazzi della curva, continua a stare vicino alla squadra nonostante il terribile momento e i vuoti frequenti di San Siro. “Secondo me bisogna distinguere tra pubblico pagante e tifosi. San Siro non sarà gremito come una volta però la curva è sempre piena e questo è un dato che va sottolineato in un momento del genere. La squadra avverte il sostegno da parte dei tifosi più accaniti e avverte anche lo scetticismo generale. In ogni caso i tifosi vanno ringraziati per il loro affetto”.
Il biondo centrocampista pesarese sembra voler ripercorrere le orme di Pippo Inzaghi. “Cosa voglio fare da grande? Mi sta venendo voglia di allenare i giovani però mi tengo aperte tutte le porte. Vediamo, mi piacerebbe sicuramente rimanere nell’ambiente di questa società. Infine, è proprio sulla società di Via Turati che ha voluto spendere qualche parola d’elogio: “Ha una struttura all’interno che è diversa dalle altre: io ne parlo senza cognizione di causa perché non sono andato da altre parti, ma chi ha giocato altrove e poi è venuto qui ha notato la differenza con le altre squadre. Il Milan ha un’organizzazione societaria di primissimo livello”.
This post was last modified on 16 Ottobre 2012 - 23:03