San Pietroburgo ha restituito al Milan il Christian Abbiati dei tempi migliori. Oggi il portiere rossoneri scalda le mani in attesa del Derby contro l’Inter. Lui, l’unico Senatore insieme a Massimo Ambrosini, ad essere sopravvissuto all’esodo della scorsa estate. “E’ stato alluccinante averli visti andare via tutti insieme – racconta l’estremo difensore in un’intervista alla Gazzetta dello Sport -. Comunque era nell’aria quasi per tutti. La maggior parte di loro, come Nesta e Seedorf, ha fatto scelte di vita. Ci sono rimasto maleper Gattuso, non me lo sarei mai aspettato“.
Senatori a parte, per Abbiati la botta più cocente è arrivata dalle cessioni di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva: “Più grave dell’addio della vecchia guardia. Erano persone stupende dal punto di vista umano“. Ma allo svedese non le manda a dire: “Siamo più forti noi del PSG e non lo dico per ripicca. Dovessi incrociarli in Champions non credo che partiremmo battuti. Anzi...”. La difesa senza il brasiliano resta comunque di alto livello, secondo il guardiano del reparto: “Mica siamo rimasti con gli scarponi. Bonera è un grandissimo campione, Mexes ha recuperato al cento per cento, Zapata è un ottimo acquisto, Acerbi è giovane ma fin qui ha fatto bene, Yepes ha esperienza da vendere”.
Poi si analizza il momento del nuovo Milan, in una scala di valori da zero a dieci: “Dopo le ultime prestazioni – osserva Abbiati – direi che siamo a sei. Al giro di boa. Ci riprenderemo, vedrete, dobbiamo arrivare assolutamente nei primi posti. In Europa, invece, navighiamo a vista. Il primo obiettivo è passare il girone“. Il portiere rossonero non crede ad una disaffezione di Silvio Berlusconi: “Se fosse così, non avrebbe inserito sua figlia Barbara. E’ un segno molto importante, faccio molta fatica a pensare a un Milan senza Berlusconi, Galliani e Braida“.
Quindi un po’ di considerazioni a random: dal rapporto con Massimiliano Allegri (“da quando è arrivato la squadra è sempre stata con lui“) al suo contratto in scadenza a giugno 2013 (“spero di andare avanti al Milan, prima da giocatore e poi da preparatore dei portieri nel settore giovanile“), fino alle condizioni del terreno di San Siro (“i rimbalzi sono irregolari e c’è la sabbiolina: per me ogni tuffo è una bruciatura“). E il Derby? “Contro l’Inter voglio vedere lo stadio pieno di gente e di passione“.