“Stamattina mi sono tagliato i capelli, ora ho solo una crestina. Altrimenti a Milanello non mi facevano più entrare…“. Cominciano così le quattro chiacchiere con uno degli elementi più promettenti della Primavera allenata da Aldo Dolcetti, Gianmarco De Feo. Nato il 2 giugno 1994 a Eboli (troppo facile la battuta), non si è certo “fermato” a ragguagliarci su una semplice novità del suo look curato e a SpazioMilan.it ha voluto raccontare in esclusiva il suo momento d’oro.
Partiamo da un dato: questa squadra vive di un certo mal di trasferta. Due sconfitte con zero gol fatti e ben cinque subiti, a dispetto delle due vittorie “epiche” e sofferte al “Vismara”.
“La sensazione è che siamo arrivati tropo molli a Bologna, ad esempio, mentre in casa siamo sempre più carichi anche se è capitato di regalare un tempo intero come col Verona. Abbiamo pagato qualche disattenzione difensiva, ma siamo nel campionato Primavera e non puoi concedere nulla agli avversari. Ogni tanto dovremmo essere più smaliziati e magari buttarla su quando serve“.
L’attacco, invece, sembra il reparto con meno problemi. Tra l’altro ti giochi il posto con tanti ottimi elementi.
“Sì, guadagnarsi il posto è davvero difficile, ma abbiamo tutti un ottimo rapporto a livello personale, siamo tranquillo. Poi è stato un buon inizio di stagione per molti attaccanti: Petagna ha segnato due gol, anche Di Molfetta che è un ’96 ha segnato nell’ultima col Varese. Insomma, non c’è certamente alcuna concorrenza a livello personale“.
E Gianmarco De Feo, invece, come ha iniziato questa stagione?
“Beh ottimamente, non pensavo di partire così. Sapevo che eravamo in tanti a doverci guadagnare il posto, ma con l’infortunio di Ganz per noi si sono creati più spazi. Anche perché Dolcetti è bravo a ruotarci, a non far giocare sempre gli stessi“.
Torniamo a Ganz.
“Dopo capitan Lora, è il nostro vero leader, ci dà molti consigli. Poi è un bomber nato, c’è poco da fare“.
L’obiettivo immagino sia, come per tutti, raggiungere la prima squadra. Ma oggi come oggi chi secondo te già merita il posto tra i più “grandi”?
“Cristante e Petagna. Ma anche Narduzzo e Speranza mi hanno molto stupito in queste prime gare“.
L’inter ha già il doppio dei punti, bisogna ingranare la marcia giusta…
“Ho già detto ai miei ex compagni (del Varese, sabato c’è Varese-Inter, ndr) che offro una cena a tutti se li battono!“.