Frutto dell‘inflazione? Conseguenza della crisi? Oppure sfiducia, carenza di entusiasmo, delusione, nei confronti della propria squadra del cuore che sembra non voler ingranare? Ci si interroga, al Milan, su quello che sta diventando un vero e proprio problema: San Siro piange e, soprattutto, in silenzio, visti gli innumerevoli posti vuoti che aumentano partita dopo partita. Contro il Cagliari è arrivato il record negativo di spettatori: soltanto 28.005 presenti (4.240 paganti più 23.765 abbonati). Si tratta dell’affluenza più bassa in partite di campionato di tutta l’era-Berlusconi.
Dopo l’infausto inizio di campionato e la scialba campagna acquisti estiva, non sorprende neppure che le tre gare casalinghe di questa stagione si siano piazzate nella “top ten” della gestione Berlusconi per il numero più basso degli spettatori. Al primo posto, come già detto, il match di mercoledì contro il Cagliari, al quinto Milan-Atalanta del 15 settembre (con 34.763 spettatori) e al decimo Milan-Sampdoria del 26 agosto (36.288). Anche il dato abbonati, di appena 23.765 è decisamente a picco rispetto agli anni passati.
Fermo restando che questo tipo di involuzione era alquanto prevedibile dopo i recenti avvenimenti, fa comunque specie che una delle società più amate al mondo abbia così pochi fan al seguito. Cambierà qualcosa a stagione in corso? La passione dei rossoneri si è spenta o soltanto intiepidita? Per ora sono i numeri e parlare, e non sono affatto rassicuranti.