Il Milan chiama Mattia Perin. E il portiere del Pescara risponde. Per ora sono solo messaggi d’amore a distanza. Privati, come nel caso della società rossonera. Pubblici, come le dichiarazioni del numero uno del Delfino.
Tutto nasce dal colloquio tra Adriano Galliani ed Enrico Preziosi, patron del Genoa, proprietario del cartellino del giovane portiere. L’amministratore delegato di via Turati avrebbe chiesto un’opzione sull’estremo difensore per la prossima stagione. Per ora non c’è nulla di concreto, se non l’interesse dei rossoneri. Il sondaggio non può che aver fatto sorridere lo stesso Perin che oggi ha commentato la notizia ai microfoni di ForzaPescara.tv: “Sono legato al Genoa, mi ha preso da piccolo e mi ha fatto crescere come uomo e come calciatore. Il Milan? Non so se sia vero l’interesse, se lo fosse mi farebbe piacere. Già l’anno scorso era uscita qualche voce, ma nulla di concreto. Ora penso al Pescara”. Sulla Stessa linea il procuratore Matteo Roggi che a Calciomercato.web ha dichiarato: “Appena letta la notizia sui giornali ho chiamato Mattia e mi ha detto di essere felice ed orgoglioso anche solo del fatto che il Milan possa aver pensato a lui. Il ragazzo però ci ha tenuto subito a precisare che per il momento l’unico suo vero pensiero è il Pescara e il prossimo match di campionato contro la Sampdoria. Mattia ha un contratto ancora molto lungo, fino al giugno 2015, e oggi è in Abruzzo in prestito secco, ma il suo cartellino appartiene al Genoa di Preziosi“.
Già, il presente è in Abruzzo, per una stagione in prestito. Il lavoro è tanto, visto che la squadra di Giovanni Stroppa ha incassato per ora due sconfitte in due gare. E Perin ha raccolto sei volte il pallone dalla sua rete: “In tre partite ho subito dieci gol, aggiungendo anche i quattro incassati con l’Under-21, ne posso prendere tanti ma l’importante è iniziarne a fare uno più degli altri. Ci alleniamo giorno dopo giorno dando il 100 per cento, speriamo di ritrovare in partita ciò che facciamo in settimana. Abbiamo un obiettivo comune, lavoriamo per quello. Dobbiamo guardare avanti, guardarsi indietro non serve”. Tutto questo, però, non ha offuscato l’immagine di Perin quale “nuovo Buffon”: “Etichettano tanti portieri così, io non ci penso. E’ un modello da imitare, ma è dura afre ciò che ha fatto lui: io lavoro per migliorare le mie pecche”.