Indubbiamente in questo Milan depresso c’è più di una cosa che non funziona, ma, anche solo rivedendo l’azione del gol, si capisce quanto il centrocampo, adibito ad essere il fulcro di ogni squadra, manchi di consistenza. Ambrosini, De Jong ed Emanuelson prima, Nocerino, sempre l’ex City e Constant poi, non hanno fornito quelle prove superbe che necessitano ad una squadra che non ha più le sicurezze Thiago Silva e Nesta dietro. E allora, con una difesa abiutata a giocare alta, le imbarcate sono dietro l’angolo.
Questioni di centimetri, quando davanti si perde un pallone dal limite dell’area iniziano a sopraggiungere i problemi. Ambrosini non arriva di un soffio sul pallone e il reparto mediano, in una frazione di secondo, è già incredibilmente scavalcato. Bonera e Acerbi, che due saette non sono, faticano a recuperare le loro posizioni e così le azioni offensive si trasformano pericolosamente in grattacampi difensivi. Tutta colpa di una palla persa o non intercettata.
Ancora peggio va sul vantaggio atalantino firmato Luca Cigarini. I centrali sono ben posizionati in area, Nocerino fa numero davanti ad Abbiati, i terzini curano gli esterni. A tamponare davanti all’area di rigore ci dovrebbe essere De Jong, che però è colpevolmente qualche passo indietro. Quante volte abbiamo visto Van Bommel sradicare pallone agli avversari in quella zona di campo? Tante, e in una squadra dove ogni dettaglio può far precipitare verso il baratro anche i singoli errori vengono esaltati a dismisura.