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La depressione figlia dell’estate e la paura di una guerra “fratricida”

C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Quando Massimiliano Allegri decide non una volta, bensì due volte nella stessa partita di sostituire l’uomo migliore del momento, al tifoso non resta che fischiare, com’è giusto che sia. Il pensiero contorto del giornalista, la sua voglia di entrare nella testa altrui, tuttavia, porta al voler concepire a tutti i costi anche la scelta palesemente meno spiegabile. Ed ecco l’idea, la sensazione: Max ci ricasca e dopo il pesante turnover contro il Real Madrid tra primo e secondo tempo, ricorderete, ha voluto ancora una volta far vedere ai “piani alti” con che gruppo è costretto a lavorare.

Un gruppo che, se vogliamo vedere, proprio malaccio non è, ma ha talmente bisogno di diventare proprio un “gruppo” che ora più che mai eventuali ripicche del genere, qualora fossero vere, hanno davvero poco senso. Oltrepassando le fisime mentali del giornalista, veniamo dunque alla gara che ha essenzialmente presentato i problemi noti, tutti insieme: poca voglia di fare da parte del gruppo, poca voglia dell’allenatore nel pensare a soluzioni alternative, poca voglia di tutti di mettersi in gioco, di rendersi conto che senza i famosi top player bisogna galoppare.

Ed è triste vedere una squadra come il Milan, indipendentemente dal tifo, dover lottare aspramente per aver ragione di una pur buona Atalanta. Oltretutto senza raggiungere nemmeno metà dell’obbiettivo. Per ora, oltre che una questione di moduli, di scelte tecniche e tattiche, di panettoni per allenatori, o di scudetti del fpf da sventolare, la cosa più importante è permettere a questa squadra di lavorare con un certo grado di tranquillità, quello che a Milanello non si è respirato per nemmeno un giorno dal 9 luglio.

E poco importa se ciò dovesse comportare meno dichiarazioni, meno parole, dunque meno “lavoro” per noi. C’è un esordio di Champions all’orizzonte da dover onorare al meglio. È ora di far quadrato, di ritrovarsi, di riammirare un Milan minimamente degno di tal nome. Perché così non si può andare avanti: che sia chiaro a tutti, anche lassù.

Twitter: @Chrisbad87INFO

This post was last modified on 17 Settembre 2012 - 10:57