La maglia numero 9 la ha tolta a San Siro nel maggio scorso, non prima di far gioire, per un’ultima volta, i suoi amati tifosi. Oggi, a 39 anni, Filippo Inzaghi muove i primi passi da allenatore nelle giovanili della sua squadra del cuore. Intervistato, in esclusiva da Studiosport XXL, il neo Mister degli Allievi confessa: “Forse da giocatore ero un po’ più sereno, qui è da scoprire se sono bravo. La preoccupazione nasce da quello”.
“Cerco di essere sereno, sono soddisfatto se vedo che quello che proviamo in settimana poi lo facciamo sul campo” prosegue Pippo. Per ora, visti i risultati ottenuti dai suoi ragazzi (sempre vittoriosi nelle amichevoli pre campionato) può stare tranquillo, anche se, ammette: “Quando sei allenatore pensi a più di 30 ragazzi e devi farti trovare pronto su ogni domanda. Hai uno staff che ti aiuta ma anche tante responsabilità in più“.
Sugli attaccanti, ovviamente i giocatori che più di tutti il Mister segue con attenzione: “Cerco di insegnare loro i miei trucchi, cerco di far capire il mio calcio ma non rimprovero mai un giocatore se sbaglia un passaggio”. Lo scopo però non è solo quello di insegnare calcio: “Questi ragazzi devono diventare persone vere anche fuori dal campo questo fa la differenza tra campioni e giocatori normali”. Questo ha fatto la differenza nella carriera di Super Pippo Inzaghi.
– Proprio questo pomeriggio gli Allievi di Inzaghi hanno disputato la finale del Momorial Prevedi a Sassuolo. I giovani rossoneri, dopo una gara combattuta fino all’ultimo minuto, hanno lasciato il passo alla Roma che si è imposta per 6-7 ai calci di rigore. I tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2 con reti di Vido e Modic per il Milan. La prima sconfitta della gestione Inzaghi arriva dopo le vittorie con Hellas Verona, Reggiana e Brescia. Comunque un buon test in vista dell’inizio del campionato.