Tutto merito del ragazzino non ancora ventenne che ora si gode le pacche sulle spalle e gli applausi, tanti. Gattuso prima e Ambrosini poi avevano puntato sul talento italo-egiziano pronosticando per lui un grandissimo futuro se, e solo se, avesse deciso di mettere la testa sulle spalle e la sua classe al servizio della squadra. Dopo un inizio non esaltante di campionato, El Shaarawy è andato in Under 21 dove ha ritrovato la sua dimensione e la giusta dose di fiducia. Rientrato a Milano ha dato la sveglia nel secondo tempo in Champions e successivamente sono arrivati ben 3 gol in due partite.
“El Shaarawy come Eto’o“ va dicendo Galliani. Un paragone importante che però è stato volutamente ricordato più volte all’ex Padova. Perché “Il ragazzo ha l’età e il fisico per farsi tutta la fascia senza problemi“. E allora eccolo che lo vedi andare in slalom tra i difensori avversari e, qualche minuto più tardi, difendere la sua porta come un centrocampista. Incita i compagni e trascina la squadra. A Udine dopo il gol non ha perso tempo ad esultare: pallone sotto il braccio, gesto di carica al pubblico e via si riparte.
La voglia, la determinazione e la sfrontatezza mista all’umiltà di chi sa che ha ancora tutto da conquistare. Se il Faraone ha trovato la formula, il Milan ha trovato il top player.
This post was last modified on 30 Settembre 2012 - 23:31