Filosofia di gioco: i nostri avversari scenderanno in campo con un 4-4-2. Gli esterni, pur cercando di prestare attenzione agli equilibri, correranno a più non posso: saranno chiamati a imporsi sulle corsie laterali, stringendo anche in aiuto dei centrali di centrocampo, e a innescare Denis tramite traversoni. In merito, in particolare sul binario di sinistra, assisteremo a sovrapposizioni tra il terzino e l’esterno di spinta. Dalla parte opposta, partendo bloccati, gli uomini di fascia baderanno in prevalenza alla fase di copertura. I centrocampisti centrali resteranno bassi, a protezione della difesa e con il compito di fare legna, verticalizzando per il tanque non appena si presenterà l’occasione. Quest’ultima ipotesi si verificherebbe con costanza se giocasse dall’inizio Cigarini, elemento in possesso di qualità balistiche. Denis, una volta servito, sa fare salire la squadra, trovare spazio tra le difese e creare sponde finalizzate a sfruttare il dinamismo della seconda punta.
Lacune: mantenendo ritmi sostenuti per gran parte del match, pur cercando di alzarsi il meno possibile, l’Atalanta rischierà con il passare del tempo di calare e concederci terreno. La compagine di Colantuono non dispone di elementi che riescano a distinguersi per senso del gioco. Le sovrapposizioni, se effettuate con costanza, costituiranno armi a doppio taglio. Salendo gli esterni, pur presentandosi la possibilità di creare occasioni da gol, ci sarà il rischio di scoprire la posizione e di lasciare soli i due protettori della difesa. E Cigarini, pur sapendo costruire gioco, sa farsi valere in interdizione soltanto se supportato dagli altri centrocampisti. Problema. Calando i suoi compagni di reparto, non riuscirà più a esprimersi e diventerà l’uomo in meno. Ecco allora che, venendo di conseguenza schiacciato anche l’ultimo incontrista, la difesa inizierà a tremare. E Denis, trovandosi la squadra in difficoltà, faticherà a conquistare palloni.
Come batterli: Allegri, senza dare retta ai vati del gioco d’attacco, dovrà varare la cortina di ferro. Sarà questa la tattica da adottare. Presentando la Dea soltanto due interditori, di cui uno è un regista che fatica nella fase di recupero, i nostri tre incontristi avranno la possibilità di vincere con tranquillità lo scontro in mezzo al campo e di raddoppiare gli esterni dell’Atalanta. Il tutto per proteggere il pacchetto arretrato ed evitare che i terzini soffrano gli uno contro uno. Boateng, almeno fino a quando gli uomini di Colantuono non abbasseranno il ritmo, sarà chiamato a effettuare ripiegamenti. E quando attaccheremo dovrà inserirsi con la veemenza che lo contraddistingue, specie se mancasse Pazzini. In quest’ultimo caso, affinché il tandem offensivo non sia costituito da pesi piuma, Allegri potrebbe lanciare M’Baye Niang, che sa fungere da punta di peso. L’importante, ripetiamolo, sarà schierare i tre mediani di rottura. Il resto, giocando senza superficialità, verrà da sè.
Questi i convocati di Colantuono per la sfida di domani sera:
Consigli, Polito, Frezzolini; Bellini, Matheu, Lucchini, Manfredini, Stendardo, Brivio, Ferri; Raimondi, Cigarini, Biondini, Bonaventura, Cazzola, Scozzarella; Moralez, Denis, Parra, De Luca, Troisi.
This post was last modified on 14 Settembre 2012 - 19:41