Preoccupazione dunque, per la situazione di un club che ha dovuto cedere gioco forza i suoi pezzi migliori. Addio a Thiago e Ibra e ricostruzione impostata sui giovani. Politica sensata se si pensa all’incombente Fair play finanziario e alla precaria situazione economica che non contempla più sprechi e sperperi. Politica disfattista e volta allo smantellamento, se si pensa solo ed esclusivamente al campo.
Ma questo non è il calcio, fatto invece di componenti e fattori ulteriori tutti da considerare. Berlusconi è preoccupato, come potrebbe non esserlo. La difesa, giusto per fare un esempio, che l’anno scorso vantava due tra i difensori centrali più forti del mondo, oggi lancia un emergente interessante come Acerbi e uno che l’anno scorso sedeva costantemente in panchina, Bonera, ma anche Mexes. Segno dei tempi che passano e delle situazioni che cambiano. Il Presidente del Milan, non è però esente da responsabilità per una situazione che ha portato in un tunnel in cui non si vede la destinazione…
E’ sacrosanta, allora, la preoccupazione attorno a un progetto nuovo: diversi classe 1992 in rosa, un abbattimento repentino dell’età media (26,5 anni circa) e la cessione, come detto, dei top player e dei senatori. Sacrosanta, si, ma Berlusconi ricordi che chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
TWITTER: @riccardo_vetere
This post was last modified on 15 Settembre 2012 - 23:14