Forse però qualche volta farebbe bene. Allentare la pressione guardando i propri compagni giocare e il proprio sostituto governare la porta. Lo chiamano estremo difensore appunto perché la sua chiamata risulta essere l’ultima, quella decisiva. Se la palla entra è lui il primo inquadrato dopo il giocatore che ha fatto gol. Responsabilità mica da poco, anche quando su quel tiro potevi fare poco o addirittura niente.
Sul gol di ieri Christian Abbiati “qualcosina” da rimproverarsi la ha: gli ordini alla barriera sono suoi e quel mezzo secondo di troppo nel lanciarsi verso l’angolino ha fatto la differenza tra una parata miracolo e un gol subito. Difficile più del solito avere questo ruolo in rossonero. I calci piazzati per la squadra sono uno spauracchio e Abbiati, che della squadra è il difensore numero 1, risente del problema. L’uscita nel gol subito contro l’Udinese è lì a dimostrare quanto un portiere distratto o affaticato possa far male. E allora perché non provare con Marco Amelia? Niente bocciatura, un sano turnover. Come un centrocampista qualsiasi che si avvicenda con un compagno.
This post was last modified on 30 Settembre 2012 - 23:28