Due sconfitte su due partite ufficiali in casa, senza fare nemmeno un gol, senza mai prendere in mano le redini del gioco, dando l’impressione di una lentezza cronica nell’impostare il gioco e con una totale mancanza di idee. Due sconfitte che pesano ancor di più se si pensa che sono arrivate contro due squadre che dovrebbero partecipare alla lotta per non retrocedere e non certo contro Juve e Napoli. Una vittoria arrivata quasi per caso, contro il Bologna, che è servita solo come una sterile illusione svanita sotto i colpi di una dura realtà, difficile da accettare. Tutto ciò non ha fatto altro che peggiorare una situazione già critica sulla panchina rossonera. Massimiliano Allegri era già il grande accusato del gran numero di infortuni dello scorso anno e di aver fatto scappare i senatori in questa stagione.
Il problema principale, come si è potuto evincere contro l’Atalanta, resta tecnico: in particolare, la perdita contemporanea della coppia difensiva Nesta-Thiago Silva e di Ibrahimovic non può essere indolore, perché dal mercato non sono arrivati sostituti di pari valore. Il limite più evidente è la difficoltà a creare azioni da gol. Contro Samp e Atalanta il Milan non ha segnato e contro il Bologna la tripletta di Pazzini, frutto in parte anche di situazioni fortuite, ha un po’ mascherato la questione. Proprio la notoria efficacia sotto porta di Pazzini, che però va rifornito molto più spesso, è l’arma principale da ritrovare subito.
Ma, quando i problemi sono tecnici, buona parte delle colpe vanno anche attribuite all’allenatore. Sono cambiati gli interpreti, dovrebbe cambiare anche il modo di giocare. L’integralismo di Allegri che resta ancorato al suo 4-3-1-2 è roba da calcio di altri tempi. Non avendo più Ibra, che da solo risolveva gran parte dei problemi di un Diavolo già senza gioco da un po’ di tempo, è controproducente schierare un attacco abbandonato a se stesso. Il modulo con i tre trequartisti dietro a Pazzini, potrebbe ridurre gli spazi abissali che ci sono ora fra i reparti e dare più soluzioni agli interpreti singoli quando hanno la palla al piede. Inoltre, con una punta che ha nelle doti aeree la sua prerogativa principe, dovrebbero arrivare cross a ripetizione ed, invece, ne Antonini ne Abate sono in grado di mettere delle palle, quantomeno accettabili, in area di rigore. I cambi inefficaci, tardivi e senza un filo logico di ieri (soprattutto quello di Costant al posto di Emanuelson, forse il migliore in campo, all’80’ di una partita che perdi per 1-0 in casa) chiudono il quadro di una confusione generale.
Con gli imminenti rientri di Pato, Robinho e Montolivo, il tecnico livornese avrà altre soluzioni e opzioni per la prima linea e la trequarti. Sarebbe un reato non provare a cambiare fisionomia e volto a questo Milan troppo brutto per essere vero. E allora ecco che, la partita contro l’Anderlecht di martedì in Champions suona già come un banco di prova importante per Allegri. Se non dovesse arrivare una vittoria, c’è già una lunga lista di nomi che potrebbero sostituirlo. La soluzione preferita da Berlusconi è fare come la Juve che ha messo su quella panchina uno dei suoi simboli del passato. L’idea del patron è di piazzarci Mauro Tassotti che, seppur non sotto le luci della ribalta, è sempre stato all’interno della società milanista. Il suo vice potrebbe essere Pippo Inzaghi, anche se ha ben poca esperienza avendo finora allenato gli Allievi nazionali per un mesetto scarso.
Sia chiaro per ora Allegri resta saldamente al suo posto, ma ora non si può più sbagliare. Aspettiamo i rientri di gente importante in avanti e le prossime gare ma c’è bisogno di una scossa e, al di là degli evidenti limiti tecnici, la scossa deve arrivare dal timone. Caro Max è proprio arrivato il momento di cambiare.
UPDATE 1/2 – Come confermato da acmilan.com Galliani ha assistito all’allenamento del mattino e ha pranzato con tecnico e squadra. Intercettato da Sky Sport l’ad rossonero ha voluto placare le voci su Allegri: “Non è assolutamente in discussione, deve rimanere sereno. Ora, dobbiamo pensare a tornare a vincere. E bisogna ritrovare anche gli infortunati”. Su Berlusconi: “Mi ha chiesto di stare vicino alla squadra e tranquillizzarla in questo momento”.
UPDATE 2/2 – Dello stesso tono anche l’intervista rilasciata a Rai Sport dallo stesso ad rossonero: “Allegri? Non è in discussione, assolutamente. Il presidente Berlusconi sta dando il massimo sostegno alla squadra, ed è fiducioso nel fatto che il suo Milan si saprà risollevare al più presto. Quando le cose non vanno bene – continua – l’importante è mantenere i nervi saldi, non perdere la calma e agire con raziocinio, per rimettere la situazione sui giusti binari”.