Filosofia di gioco: i liguri scenderanno in campo con un 4-3-3, modulo che pone l’accento sugli esterni d’attacco. Questi ultimi correranno come forsennati, cercheranno di creare superiorità numerica sulle fasce e di alternare azioni personali e cross mirati a innescare Maxi Lopez. La punta di Buenos Aires sa finalizzare, impossessarsi delle palle alte e fare salire la squadra: costituirà una spina nel fianco. Sta di fatto che i rifornimenti, per il centravanti blucerchiato, giungeranno anche dai centrocampisti. La linea mediana della Samp, Poli e Obiang in primis, è formata da gente dotata di senso del gioco, inclinazione all’inserimento, dinamismo e qualità balistiche. La Doria inizierà l’incontro prestando attenzione agli equilibri, ma si allungherà con lo scorrere del tempo. I mediani cominceranno la partita proteggendo il centro della difesa, caratterizzato da un mix di potenza ed esperienza, ma tenderanno in seguito a inserirsi nell’area del Milan. I terzini non rinunceranno a spingere e a effettuare sovrapposizioni.
Lacune: l’entusiasmo può costituire un’arma a doppio taglio. Spendendo energie e cercando di imporre il proprio gioco, nel corso della gara, la Samp rischierà di calare e di concedere ripartenze. Esagerando i centrocampisti nel compiere inserimenti e i difensori laterali nel salire, la difesa rischierà di non essere protetta a dovere e i problemi di posizionamento presentati da alcuni centrali potranno emergere. Da segnalare il fatto che, pur non sfigurando in fase di copertura, i centrocampisti della Samp non eccelgano in interdizione. Ecco allora che, eccedendo nelle incursioni e compiendo peccati di gioventù, i doriani rischiano di essere neutralizzati e di perdere lo scontro a metà campo. E Maxi Lopez, se venisse disturbato in area dalla presenza dei compagni, potrebbe perdere lucidità.
Come batterli: il Milan dovrà vincere la battaglia a centrocampo. Per forza. Allegri, per riuscire nell’impresa, sarà chiamato a varare la cortina di ferro. I nostri guerrieri, per soffocare i mediani liguri, fare valere la fisicità e l’aggressività. Affinché i terzini del Diavolo non soffrano gli uno contro uno e Maxi Lopez non goda di palloni giocabili, gli incontristi del Milan dovranno raddoppiare le marcature. Trattasi di conditio sine qua non. Bloccate le fasce e la metà campo, non arrivando rifornimenti alla punta avversaria e disponendo Montolivo della supremazia territoriale, il grosso sarà stato fatto. Con Pazzini schierato dal primo minuto, per farlo rendere al meglio, i compagni di reparto dovranno arretrare e il modulo andrà modificato in un 4-3-2-1. I due trequartisti dovranno arretrare per aiutare il centrocampo e ricevere palloni, ma godranno di un raggio d’azione più esteso. E una volta disorientata la difesa della Doria, potranno intervallare azioni personali a passanti per il Pazzo. Quest’ultimo usufruirà anche delle invenzioni di Montolivo, padrone della mediana. Se Giampaolo partisse dalla panchina, giocando con un attacco di seconde punte, sarebbe richiesto un fronte offensivo che garantisse mobilità e negasse alla Samp punti di riferimento. Bisognerà, in quest’ultima ipotesi, puntare sugli inserimenti di KPB e sulle invenzioni di Binho ed El92. Il tutto, ricordiamolo, a patto che il Milan non si sbilanci e si imponga a centrocampo.
This post was last modified on 26 Agosto 2012 - 12:30