Kakà, il ritorno: compagni sì, tifosi nì, Bronzetti no

Certo che quando c’è di mezzo Ricardo Kakà le opinioni si sprecano! Chi lo riaccoglierebbe a braccia aperte, chi è scettico, chi guarda più alle complicazioni della trattativa di mercato.

Per quanto riguarda i compagni di squadra, non è certo un mistero per nessuno che tutti o quasi lo rivogliano a braccia aperte. Volendo fare qualche esempio, pensiamo a quanto scritto da Stephan El Shaarawy sulla sua pagina Facebook: “È sempre stato il tuo idolo fin da bambino. L’hai sempre ammirato, come calciatore e come uomo. Da piccolo sognavi di incontrarlo. Pensavi fosse impossibile parlargli, invece sì: a neanche 20 anni ti ritrovi a giocarci contro nello stadio di New York. Milan e Real Madrid uno contro l’altro. A fine partita non puoi non chiedergli la maglia. Eh sì, è proprio come lo immaginavi: un campione, umile e gentile. Un sorriso e se la sfila. Credo sia stata una delle emozioni più belle della mia vita. Grazie Ricki, sei il migliore!!” Non dimentichiamo, inoltre, le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal capitano Massimo Ambrosini: “Kakà è un ragazzo a posto, sarebbe il benvenuto”.

Più sfumata e controversa, invece, la posizione della tifoseria: una parte lascia parlare il cuore e non riesce a dimenticare quelle annate in cui, con lui, tutto sembrava possibile, mentre un altro gruppo è più vincolato al presente e nutre forti dubbi sulla tenuta di un giocatore che viene da un ciclo di stagioni opache e segnate da diversi infortuni.

Sul fronte del no, infine, spicca il ritorno alla realtà con Ernesto Bronzetti (agente Fifa e grande conoscitore del mercato spagnolo e milanista) contattato oggi da Sky Sport 24: “Kakà? Non illudiamo i tifosi. La speranza è ridotta al lumicino, dire che c’è lo 0,0001 % di possibilità: lui vorrebbe tornare, ma oggi nessuno in Italia può permettersi un ingaggio da 10 milioni di euro. Il Real dovrebbe prendere Modric, Ricardo dovrebbe finire in tribuna. A quel punto, forse, potrebbero decidere che è meglio lasciarlo andare, ma la vedo molto complicata”.

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