“Prima di essere italiano sono milanista. E non è una battuta!”. Non poteva fare dichiarazione più gradita il rossonero Daniele Molmenti, medaglia d’oro olimpica nel kayak a Londra 2012. Subito dopo la splendida vittoria il canoista italiano ha dedicato la vittoria al Milan: “Sono nato all’una di notte e mio nonno alle 8 del mattino si precipitò al Milan Club di Pordenone per iscrivermi. Tutto normale se non fosse che mio padre andò a registrarmi all’anagrafe due ore dopo”.
Molmenti è solo l’ultimo rossonero, in ordine temporale, ad averci regalato grandi soddisfazioni extra-calcistiche. La truppa dei tifosi milanisti impegnati nel mondo dello sport è nutrita e ricca di nomi di primo piano. Novak Djokovic, il grande campione del tennis, è uno di quelli che appena può fa una scappata a San Siro per seguire da vicino la squadra. Recentemente è stato al Meazza per Milan-Arsenal, gara di Champions vinta 4-0 dalla squadra di Allegri. E il serbo è uno che si arrabbia parecchio, vedi il tweet dopo il gol annullato a Muntari contro la Juve: “Non riesco a capire come nel calcio non ci sia la tecnologia, è incredibile per lo sport più popolare del mondo. Non riesco a credere a quello che è successo, la palla era entrata di un metro ma hanno continuato a giocare. Forza Milan“. Tra i tennisti anche il nostro Filippo Volandri, ininterrottamente numero uno d’italia dal 2003 al 2007, è un cuore rossonero. Lo scorso, in attesa dell’esordio sulla terra rossa del Foro Italico contro De Bakker, lo sportivo livornese non mancò all’Olimpico di Roma per festeggiare il diciottesimo scudetto. Il tennis “rossonero” ci regala soddisfazioni anche con Flavia Pennetta e Andreas Seppi. La brindisina e l’altoatesino, infatti, sono tifosi milanisti.
Dal tennis al basket. Indimenticabile, a tal proposito, la dichiarazione d’amore del cestita dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant, che pungolato sul calcio in occasione della sua recente presenza a Milano rivelò: “Sin da bambino ovvero quando mio padre giocava in Italia sono tifoso milanista. Non intendo cambiare squadra anche se Materazzi mi ha regalato una maglia dell’Inter e prova a farmi tradire i colori rossoneri…”. Milanisti anche due azzurri del basket: Danilo Gallinari e Mike D’Antoni, che nel 2010 al Palalido ricevettero la maglia rossonera da Adriano Galliani durante l’allenamento dei New York Knicks al Palalido di Milano. “Il Milan è la mia squadra – commentò D’Antoni –. Anche se conosco poco il calcio italiano, la squadra rossonera resta quella per la quale faccio il tifo”. Eloquente fu il pensiero di Gallinari nell’estate del 2009 alla notizia della cessione di Kakà: “Se fossi stato a Milano sarei andato in via Turati a manifestare contro la società“. Chissà che adesso il “Gallo” non abbia rialzato la cresta dopo le ultime di mercato. Un altro grande della pallacanestro, Carlton Myers, portabandiera dell’Italia a Sydney 2000, tifa Milan e negli anni scorsi si è pure impegnato per la società visitando in qualità di testimonial alcuni Milan Junior Camp per stare a contatto coi ragazzini.
E che dire di Matteo Manassero? Il giovane golfista lo scorso anno parlò emozionato alla sua prima visita a Milanello: “Fino a poco tempo fa vedevo i giocatori in tv, adesso è bello poterli incontrare e fare amicizia con loro. Idoli? Pato è un grande giocatore, si può fare un paragone fra di noi: fin da giovani abbiamo fatto molto bene“. Già, perchè il nostro Matteo, nel 2010, a soli 16 anni, ha battuto il record di Bobby Cole che resisteva dal 1967, divenendo il più giovane giocatore di sempre a passare il taglio e a qualificarsi per i due giri finali del Masters di Augusta.
C’è chi ha optato per una carriera sportiva diversa dal calcio, ma sognava di diventare un giocatore. Come il rossonero Giacobbe Fragomeni, campione italiano nella Boxe, amico di Gennaro Gattuso: “Da piccolo ho sempre giocato al calcio, sognavo di diventare un calciatore del Milan. All’oratorio giocavo con Lorenzini, lui è riuscito a vestire questa grande maglia. Io e Rino ci assomigliamo molto, io ringhio sul ring, lui sul terreno di gioco“.
Dai pugni contro l’avversario a quelli ben saldi su un volante, come i rossoneri Kimi Raikkonen (avvistato anche nel 2009 al Velodrome di Marsiglia per tifare Milan in Champions League), Felipe Massa (amico del connazionale Pato) e Robert Kubica (destinatario di numeri auguri, in primi dell’Ac Milan di pronta guarigione lo scorso anno dopo l’incidente in una gara di rally).
E sulle moto? Indimenticabile la passione rossonera di Marco Simoncelli. Il giorno della sua morte, il 26 ottobre scorso a Sepang, il Milan, con il lutto al braccio, vinse 4-3 a Lecce rimontando uno svantaggio di tre gol ai salentini. E in molti pensarono alla gioia del motociclista 24enne tragicamente scomparso qualche ora prima. Non solo. La partita fu talmente rocambolesca che in molti pensarono ad aiuto dal cielo. Quattro mesi dopo, il Milan decise di rendere omaggio al Sic in occasione del ritorno della gara contro il Lecce: 58 bambini della Scuola Calcio Milan di Coriano entrarono in campo nel pre-partita esponendo uno striscione con l’immagine del campione romagnolo.
Infine, ricordiamo qualche uscita di alcuni addetti ai lavori del calcio, che negli anni hanno dichiarato qualche amore rossonero. Scontato il riferimento a Mario Balotelli, finito in odio agli interisti per la sua comparsa con la maglia del Milan negli spogliatoi. Ma in passato si è parlato anche di fede milanista a proposito di Federico Marchetti, Alberto Malesani, Giuseppe Rossi e Vincenzo Iaquinta. E dall’estero è risaputo un certo feeling tra il Diavolo e Didier Drogba.