Ma qualcuno ci aveva già provato ad acquistare il marchio Milan. Il brand rossonero è calcolato intorno agli 800 milioni, ma con le inevitabili cessioni di Ibrahimovic e Thiago la quota dovrebbe subire un netto ridimensionamento. Il gruppo Fininvest, con a capo la famiglia Berluscni, ha fatto sapere che per entrare a far parte del club di via Turati servono almeno 200 milioni. Qualcuno in passato ci aveva provato con 400 milioni (circa il 40% della società), ma a Berlusconi la suggestione di avere al proprio fianco nel tavolo del consiglio direttivo lo sceicco Sheikh Ahmed Bin Saaed Al Maktoum non era neanche passata per la testa. Idea che adesso potrebbe prevalere sull’amore per i colori rossoneri. Un primo passo nel frattempo è già stato fatto: il contratto di sponsorizzazione con la compagnia aerea Fly Emirates era solo il segno di un cambiamento dei tempi. 12 milioni all’anno fino al 2015, un’offerta irrinunciabile.
Ma nell’appello di Berlusconi non ci sono solo investitori medio-orientali. Gli ottimi rapporti di Berlusconi la Russia favevano parlare di un interessamento della Gazprom, la più grande compagnia per estrazione di gas naturale, per i colori rossoneri. Senza dimenticare le piste che portano ad una quotazione nella borsa di Hong Kong o all’arrivo in società di impreditori cinesi. Zero nomi, poche certezze, ma tanti zeri nel conto corrente in banca. Tutte ipotesi che però vengono rallentare dal fatto che al Milan manchi uno stadio di proprietà che garantisca introiti superiori ad altre squadre in Europa. E potrebbe essere proprio il Berlusconi Stadium l’ultimo regalo in 26 anni di storia.
This post was last modified on 1 Agosto 2012 - 14:33