Attribuire le colpe a chi vanno davvero attribuite!

C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

L’immagine di Milan-Sampdoria al 40′ della ripresa è di quelle che, da un certo punto di vista, non ti dimentichi più: Mario Yepes, classe 1976, abbandona il settore d’ordinanza esibendosi in una cavalcata fino a raggiungere il limite dell’area avversaria, scaricare sulla destra per un compagno e posizionarsi al centro. Un’immagine del genere, ad ottanta minuti dall’inizio del match, con protagonista un 36enne, non può che suscitare tre pensieri: il 36enne è un fenomeno e ha scritto pagine irripetibile di storia del calcio; il 36enne ha bisogno di mettersi in mostra per guadagnarsi la riconferma; il 36enne cerca di dare un segnale più o meno diretto ad una truppa svogliata ed incapace di essere incisiva.

Troppo scontata la risposta, come troppo scontata è l’immagine di questo Milan, il più brutto dell’era Berlusconi, il più triste del nuovo millennio, il più flaccido dei Milan di Allegri. Troppo facile rimpiangere chi non c’è: occorre, semmai, piangere pensando a chi c’è, a chi dovrebbe prendere la situazione in mano e non lo fa, a chi pensa solo a sé e non al bene della squadra. Al tridente (diciamo tridente) d’attacco che corre e svaria senza logica, senza armonia, senza umiltà. A Boateng, che dell’ex 10 ha ereditato, al momento, solo le fattezze marmoree; a Robinho, il “meno peggio”, ma anche il meno avvezzo a collaborare; ad El Shaarawy, che deve mangiarne d’erba. Gattuso docet.

Che dire della mediana? Con Montolivo perno fuori ruolo a cui poco, penso, si possa imputare, con Nocerino che, complice l’addio dell’amato ex 11, non vedrà più la rete per molto tempo e con Flamini, ex epurato, da cui più del “suo” non si può certo pretendere. Salvàti per il momento i laterali, “là dietro” Bonera ha sicuramente inaugurato al meglio il nuovo corso dei senatori. E penso ci si possa pure fermare qui. Aspettando qualcuno che possa davvero prendere il toro per le corna. In una squadra “normale”, un ruolo tale dovrebbe appartenere all’allenatore. Ma si sa che il Milan, in questo senso, una squadra “normale” proprio non è. Colpa di Allegri? Colpa di Galliani? O forse di qualcun altro a cui le colpe, alla fine dei conti, in questa società non si possono mai attribuire?

Twitter: @Chrisbad87INFO

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