Le vacanze ora sono davvero terminate per tutti. Da domani a Milanello, infatti, si rivedranno in gruppo i quattro “eroi” azzurri del Milan, che hanno contribuito a regalare a milioni di italiani un sogno, interrotto solo in finale contro la Spagna. Montolivo, Nocerino, Abate e Cassano sono attesi da Mister Massimilano Allegri e dai duri allenamenti in vista della nuova stagione.
In quello che ormai è stato definito da tutti come il vero e proprio anno zero del Diavolo, i quattro nazionali rappresentano le poche basi solide da cui ripartire. Il Trofeo Tim ha dimostrato, per quanto possa valere un torneo amichevole estivo, che i nuovi non sono ancora pronti per farsi carico della pesante eredità lasciata da chi è partito e, quindi, c’è più che mai bisogno di esperienza e qualità.
De Sciglio, Antonini, Mesbah, Taiwo, Didac Vilà. Aspettando qualche regalo da un mercato in entrata che ancora deve dire tanto, Ignazio Abate rappresenta l’unica vera certezza fra i terzini rossoneri. Un Europeo quasi tutto da titolare, a parte i fastidi muscolari che gli hanno impedito di disputare la semifinale contro la Germania, rappresenta un buon biglietto da visita per una nuova stagione che deve far dimenticare i balbettii della seconda parte della scorsa. Sperando di non trovarsi di fronte sempre Milito, Ignazio è chiamato alla stagione del riscatto per difendere il posto anche in Nazionale.
Nocerino e Montolivo sono dati da tutti come le due mezzale titolari nell’undici rossonero e, vedendo le prove di Traorè e Emanuelson sabato sera, non potrebbe essere altrimenti. Antonio Nocerino dopo la straordinaria stagione scorsa è chiamato a confermare i suoi ottimi standard e, se i dieci gol in campionato sono stati un exploit che si ripeterà difficilmente, la grinta e la personalità da veterano rappresentano linfa vitale per la nuova mediana rossonera. Montolivo, invece, potrà essere la chiave di lettura della stagione milanista. Davanti alla difesa o più avanti “il Monto”, se dimostrerà di avere la personalità giusta, potrà finalmente consacrarsi con una “grande”.
E poi c’è Cassano. Dopo l’operazione a cuore aperto di novembre nessuno si aspettava un suo recupero così veloce, culminato dal discreto europeo in Polonia e Ucraina. Tornasse ai livelli dell’inizio della stagione scorsa potrebbe essere il vero valore aggiunto per la compagine di Allegri. Ma incombono dubbi e incognite sul suo conto. Quanta voglia avrà Fantantonio di restare in un Milan depotenziato e privato del suo grande amico Ibra? E se resterà quale sarà la sua tenuta fisica e le sue motivazioni? Le sue dichiarazioni durante l’Europeo, in cui diceva chiaramente di non avere certezze sul suo futuro e, la sua ormai risaputa voglia di Samp, fanno scattare un grido d’allarme. Rinunciare anche a lui, forse però, sarebbe davvero troppo.