Max e Ibra, Ibra e Max. Lunedì si ricomincia, nonostante le chiacchiere dei giornali, i mal di pancia dello svedese, i mille nomi accostati alla panchina e all’attacco rossoneri. A maggio scrivevano che Allegri sarebbe andato via dopo lo scudetto mancato, invece il suo legame con il Milan è diventato ancora più forte. E Ibra, pur con la sua testa calda, la sua smania di fuggire sempre, di inseguire l’ebbrezza degli odori nuovi, è ancora qui, ed è qui che rimarrà. Solo pochi vogliono andare via dal Milan, e solo dopo aver vinto ogni cosa. E poi, se ne pentono pure.
Ibra, Max, e la loro terza volta. Si dice che il tre sia il numero perfetto, e chissà che quest’anno qualcosa di perfetto non accada davvero. La speranza rossonera si aggrappa alle loro spalle, trascina con sè i desideri repressi, sgretolati dai colpi degli avversari, soffocati dalla sfortuna di questi due anni. Ibra dovrà confermarsi il solito bomber, ma dovrà estendere la sua potenza all’universo europeo, per rompere questa specie di sortilegio e alzare al cielo la tanto agognata Champions League. Max, invece, dovrà dare un altro volto alla squadra, che è diventata troppo prevedibile e poco fantasiosa. Sperando, ovviamente, che la sfiga infortuni emigri verso altri orizzonti.
Ibra e Max, Max e Ibra, siete pronti? La pausa è finita, lo spettacolo sta per ricominciare. Noi ci mettiamo comodi, voi cercate di non deluderci.
This post was last modified on 7 Luglio 2012 - 16:20