La sessione di mercato del 2006 ha rappresentato per il Milan la stagione di uno dei grandi addii dello scorso decennio. Un addio che si rivelò poi un arrivederci, dato che Andriy Shevchenko tornerà rossonero per la stagione 2008/2009 (ma il vero Sheva se ne andò proprio nell’estate di Calciopoli e del mondiale azzurro).
L’ucraino fu venduto al Chelsea di Abramovich e Mourinho per 42 milioni di Euro. Una cifra niente male, adatta per un campione del suo calibro, ma esagerata per quello che poi Sheva mostrò a Stamford Bridge (anche per colpa di Mou che non gli diede mai fiducia e di uno spogliatoio molto freddo nei suoi confronti). Scusa ufficiale per cui Sheva mollò il Milan: la moglie voleva che i figli imparassero l’inglese. Sì, certo…
La voragine lasciata dal campionissimo ucraino fu ulteriormente allargata dall’addio di Manuel Rui Costa, che il 25 maggio 2006 rescisse consensualmente il contratto col Milan e tornò al Benfica. Nonostante l’inarrestabile ascesa di Kakà, Rui Costa riuscì comunque nelle ultime stagioni a tenere il posto da titolare, anche grazie al modulo inventato da Ancelotti per far conviverei due fantasisti: il 4-3-2-1, il cosiddetto albero di Natale. Nell’ultima stagione 32 presenze e 3 reti. Rui Costa lasciò il numero 10, che poi finì sulle spalle di Seedorf.
Come ovviò la dirigenza rossonera a queste enormi lacune? Con 3 mosse. La prima: richiamare dal Treviso Marco Borriello, ponendo fine al prestito. La seconda: acquistare Yoann Gourcuff dal Rennes per 3 milioni. Uno dei tanti “eredi di Zidane”, non rivelatosi poi tale. Ma quella di Gourcouff, che comunque è un buonissimo giocatore, è un’altra storia. Terza e ultima mossa: comprare nell’ultimo giorno di mercato l’attaccante Ricardo Oliveira dal Betis Siviglia, per 17 milioni di Euro più Vogel. Oliveira era appena rientrato dal prestito al San Paolo, con cui aveva raggiunto la finale di Coppa Libertadores. Nella squadra brasiliana aveva giocato 8 partite, segnando 5 reti.
Il Milan 9 mesi dopo la chiusura del mercato si laureerà Campione d’Europa. Diciamoci la verità, più per meriti di Ancelotti e giocatori come Seedorf, Pirlo, Inzaghi e soprattutto Kakà, che per questi 3 acquisti.
Il cui esito è noto: Borriello, dopo 14 presenze e 3 gol, va in prestito al Genoa e torna l’anno dopo, per la stagione 2008/2009. Gourcouff gioca 2 stagioni, segna 3 reti in 52 presenze e torna in Francia, al Bordeaux. Mentre Oliveira dopo una sola stagione, 26 presenze e 3 gol, viene ceduto in prestito con diritto di riscatto (poi esercitato) al Real Saragozza.
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