Dopo Ibra, il “made in Italy” di basso profilo

Se il funesto presagio dei tifosi rossoneri dovesse davvero realizzarsi, il Milan sarà orfano di Ibra e Thiago Silva, ossia di un bomber da minimo 20 gol a stagione e del più grande difensore al mondo. Una vera e propria opera di smantellamento, di privazione, di masochismo. Quindi, il primo passo della società di via Turati per riacquistare credibilità verso i proprio supporters, sarà cercare di rimpiazzare, per quanto possibile, i due campioni uscenti.

Da qualche giorno negli ambienti di mercato circola il nome di un “cugino”, che fatica a trovare posto in nerazzurro e che sarebbe eccitato da questa esperienza alquanto ardita. Parliamo di Giampaolo Pazzini, una prima punta “nature”, un uomo d’area di rigore con l’istinto innato per il gol. Bisogna però vedere cosa ne pensa l’Inter, che lo ha pagato ben 18 milioni di euro, e che di certo non avrà piacere a dare in saldo un suo giocatore proprio al Milan.

Ecco perchè le ipotesi più quotate restano quelle di Destro e Matri, ossia gli unici italiani più abbordabili in questo momento. Ovviamente non sono ai livelli di Ibra, e di certo non hanno lo spessore adatto a sostituire lo svedese, ma di fatto sono i più economici del nostro panorama calcistico.

 

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