Il Milan ne ha avuti tanti di casi così, perchè tante sono state le bandiere. Prendiamo Maldini per esempio, e il ruolo funzionale che ha avuto con Nesta: quest’ultimo, quando arrivò in rossonero, faceva fatica a spezzare il “cordone emotivo” che lo legava alla Lazio, e il suo ambientamento finiva per essere arrangiato e precario. Ma Paolo Maldini lo prese sotto la propria ala, aiutandolo ad entrare passo dopo passo nell’ottica Milan. E il risultato è stato sotto gli occhi di tutti.
Lo stesso è successo quando il Milan ha scoperto Thiago Silva: Nesta gli ha fatto da guida, è diventato la sua spalla in difesa, e insieme, seguendo una stessa luce e una stessa lunghezza d’onda, sono diventati la coppia centrale più forte del mondo. Tutto questo, per giungere a una riflessione: Acerbi, appena arrivato al Milan, è un potenziale giocatore importante, ma è ancora inesperto, essendo questo il suo primo approccio a una piazza così grande. Thiago Silva doveva essere il suo mentore, il suo maestro, il suo punto di riferimento come Nesta e Maldini lo sono stati nei casi precedenti.
Quindi, ci si chiede oggi se Acerbi avrà il carattere e la tempra giusti per formarsi da solo, per affrontare le critiche senza autodistruggersi e gli elogi senza esaltarsi. Il mestiere del calciatore è splendido ma richiede molto equilibrio, ci si brucia troppo facilmente. I tifosi milanisti, con ancora Thiago Silva negli occhi, sfiduciati e delusi, sperano di trovare qualche sorriso in questi giovani nuovi arrivi. E confidano anche in Acerbi, sempre che abbia la determinazione giusta.
This post was last modified on 30 Luglio 2012 - 12:26