Chi ha la memoria corta non ci crederà, ma già nell’estate del 2007, un anno prima dello scoppio della crisi economica mondiale e con Berlusconi impegnato in politica “solo” dai banchi dell’opposizione, era già tempo di spending review.
Certo, a giustificare un atteggiamento accorto c’erano all’epoca tre grandi ragioni, poi rivelatisi insufficienti: il Milan era campione d’Europa, e di lì a poco si sarebbe preso anche Supercoppa Europea e Mondiale per Club. In secondo luogo a gennaio il Milan si era rafforzato con gli acquisti di Oddo dalla Lazio e di Ronaldo dal Real Madrid. Infine il Milan si era già assicurato un attaccante per la seconda parte della stagione, sborsando 22 milioni di Euro, cifra mai vista per un minorenne. Il giocatore in questione era il brasiliano Pato, utilizzabile da gennaio poiché le regole Fifa impediscono un trasferimento internazionale per un giocatore minorenne.
Pato per il lungo periodo, ma ora, subito per settembre, che si fa? Nella girandola di prestiti e riscatti, Borriello viene spedito al Genoa, mentre rientra dal prestito al Rimini Digao, il fratello di Kakà. Costacurta ha lasciato il calcio, mentre Oliveira viene venduto al Real Saragozza per 2 milioni (prestito con diritto di riscatto fissato a 11 milioni). Inoltre a costo zero viene ripreso Ibrahim Ba e dal vivaio spunta Alberto Paloschi. Fumo negli occhi, serve un top player, anche se siamo campioni d’Europa.
Arriva , dopo una estenuante trattativa di ferragosto, il Puma Emerson. Acquistato a titolo definitivo per 5 milioni dal Real. È lui il “grande” nome di questa sessione di mercato. Digao vedrà il campo solo tre volte, Ba è già un giocatore in pensione. La squadra che ha trionfato ad Atene riesce agevolmente ad accaparrarsi Supercoppa e Mondiale, ma in campionato i punti persi a Natale sono già troppi: basti dire che il Milan vince la prima partita casalinga il 13 gennaio, col 5-2 al Napoli.
L’esito della stagione è noto: fuori dalla Champions agli ottavi con l’Arsenal, eliminati in Coppa Italia agli ottavi dal Catania. E in campionato, e questa fu la cosa più grave, il Milan si piazzò al quinto posto, mancando la qualificazione al terzo turno preliminare di Champions. Un fallimento, che pone le sue radici in questo scarno, insufficiente e ingiustificato mercato. Per la cronaca, due note: a gennaio, oltre al previsto Pato, non arrivò nessuno. Ed Emerson giocò due stagioni, collezionando 40 presenze totali e 0 gol, prima di trasferirsi al Santos e ritirarsi dal calcio, nell’ottobre 2009.