Overdose Thiago: facciamo chiarezza

Thiago va, Thiago resta. La sensazione concreta e diffusa che in Via Turati ci sia bisogno assolutamente di far cassa vendendo un top player. E allora avanti con le ipotesi: Pato? Ibra? Boa? Thiago? La lunga estate caldissima è appena cominciata ma per i tifosi rossoneri si è già in un vero e proprio fiume in piena di tormentoni. Ogni giorno dichiarazioni, commenti, smentite ed anticipazioni tengono col fiato sospeso gli amanti del Diavolo. L’anno scorso il famoso Mister X (da Hamsik, a Schweinsteiger, a Fabregas) accompagnò le vacanze e le settimane senza calcio giocato dei drogati di pallone, ma ora la situazione è leggermente cambiata. Si era Campioni d’Italia prima di tutto, ma comunque si parlava di comprare e non di vendere. Certo alla fine arrivarono Aquilani e Nocerino, ed il grande colpo, almeno per che riguarda il nome non arrivò mai, ma ora il panico attanaglia la mente dei milanisti di tutto il Mondo.

Gli addii di Nesta, Inzaghi, Van Bommel, Gattuso e Zambrotta – per ora – hanno indebolito, almeno dal punto di vista carismatico, lo spogliatoio rossonero. Ma il vero timore è di perdere il vero valore aggiunto, la vera arma in più, il vero beniamino, quello che da tutti viene considerato il più forte difensore del pianeta: Thiago Silva. Attorno ad un giocatore così è normale che si crei una vera e propria asta. Real Madrid, Barcellona, Manchester City e Paris Saint Germain hanno fatto capire, in maniera del tutto esplicita o quasi, di essere disposti a fare follie pur di assicurarsi il brasiliano e tutto lascia pensare ad una vera e propria guerra senza esclusioni di colpi. Una volta, non andando poi così tanto lontani nel tempo, da Milano sarebbe arrivato un secco no a tutte le pretendenti e non se ne sarebbe parlato più, ora è tutto cambiato. La forza contrattuale non è più quella di una volta e lo strapotere economico, detenuto ormai da altri lidi felici, fanno sì che ogni giorno ci sia una fuga di notizie incredibili intorno al nome del 33 rossonero e non si può escludere davvero nulla.

Nella giornata di ieri c’è stato prima un botta e risposta fra Ernesto Bronzetti e l’agente del difensore, Paulo Tonietto. Il primo sostiene che con un’offerta indecente (che si avvicini ai 50 mln, perchè il Milan ne avrebbe già rifiutati 40) il giocatore potrebbe partire. Il secondo lo esclude totalmente, afferma che Thiago resterà al Milan e che a lui non è pervenuta nessuna offerta concreta. Ma allora cosa dobbiamo pensare? A chi credere? Bronzetti quando si esprime sa quello che dice e se parla difficilmente lo fa senza cognizione di causa. Ma è pur vero che dall’entourage del calciatore sono sempre e solo arrivate smentite su una possibile partenza del brasiliano. E la società? Latita, passano dichiarazioni a destra e a manca e sembra farsi travolgere dal mare degli eventi. Adriano Galliani si è espresso solo nel tardo pomeriggio, limitandosi a dire che sono inverosimili le voci che vorrebbero il Barcellona pronto ad un’offerta eccezionale per avere il rossonero. Troppo poco e troppo fragile sembra essere la posizione della società che un tempo comandava in campo e fuori, anche in sede di trattative.

E allora le uniche dichiarazioni che per ora possono suonare come qualcosa che si avvicini alla realtà sono quelle che ci ha rilasciato ieri, in esclusiva per SM, il figlio dell’amministratore delegato del Milan, Gianluca Galliani. “Thiago Silva è l’unico che ha mercato“. Pietra miliare, di fatto, di tutto il discorso. Perché tutto, volente o nolente, ruoterà attorno a lui. Quindi niente Ibrahimovic, ma anche niente Pato o Boateng: se Thiago va, si fa mercato in entrata altrimenti “sarà già un grande risultato tenersi tutti i big“. Da queste parole bisogna ripartire e con queste parole bisogna cercare di non farci travolgere dall’onda delle mareggiate provenienti dagli hotel e dalle sedi di calciomercato.

Si rischia di passare un’intera estate alla rincorsa di qualcosa che non c’è o che rischia di non esserci. Si rischia di focalizzarsi troppo su un argomento che, se si deciderà, verrà risolto come ci ha abituati il Milan negli ultimi anni, agli sgoccioli di agosto. Allora perché non provare a focalizzarsi prima di tutto su una ricostruzione e sull’opera di ringiovanimento di una squadra che ha bisogno di novità e freschezza? Perché non pensare prima di tutto a cercare, scovare qualcuno che, secondo i nuovi standard dei parametri zero, possa fare il caso del Milan. E poi, quando il più sarà fatto concentrarsi su Thiago e sperare che si resista alle avance di tutti i corteggiatori più ricchi e, purtroppo, in questo momento più affascinanti di un Milan un po’ in tono dimesso

Nelle ultime ore di ieri poi è arrivata la notizia boom. Il PSG avrebbe offerto 40 mln per Ibrahimovic. Tutto ancora è da verificare, niente ancora è certo, ma se si dovrà per forza sacrificare un top player e guadagnare qualcosa da poter investire sul mercato, ci sarebbe tanto da riflettere? Se questa montagna di soldi che sembra stia arrivando da Parigi fosse confermata, fra un 31enne mai decisivo nelle gare importanti e quello che è e che sarà nei prossimi dieci anni il più forte difensore e che fa reparto da solo, dimostrando doti che provengono da qualche pianeta sconosciuto a noi comuni mortali, ci potrebbe essere qualche dubbio su chi sacrificare? Ma del resto l’estate è appena cominciata e, anche se per noi non sarà la stagione più bella in assoluto, non ci resta che attendere e sperare.

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