Era fatta. Pochi giorni prima della chiusura del mercato di gennaio era fatta. Galliani va a Manchester per prendersi Tevez e rifila l’acciaccato Pato agli amici Leonardo e Ancelotti. Tutto perfetto, già Allegri assapora la forza della coppia argentinosvedese, già il gap ai danni dei bianconeri si può percepire. Poi la telefonata di Berlusconi, Galliani prende un volo di ritorno per Milano, senza Apache. Fondamentale, per la buona riuscita dell’operazione, la vendita del Papero. O forse no, perché, sbollita la rabbia per il primo tentativo fallito, quasi allo scadere dell’ora x, Galliani intravede uno spiraglio per la riapertura dei giochi. La proposta: prestito con diritto di riscatto però non si concretizza e alla fine arriva Maxi Lopez.
Aveva tutta l’aria di essere un arrivederci a giugno. Tevez, su tutte le furie, resta in Brasile a giocare a golf, la frattura con Mancini sembra insanabile, il City è primo anche senza il suo aiuto. Poi, a fine febbraio la svolta. L’attaccante torna in Inghilterra, ricostruisce e ritrova il rapporto con i suoi (allenatore compreso), segna, fa segnare e trascina il City alla vittoria della Premier. Il quadretto felice si chiude, oggi, definitivamente, con le parole del diretto interessato: “Sto benissimo qui a Manchester – ha ammesso ai microfoni di Fox Sports – e non ho più voglia di andare via, la mia famiglia è contenta. La verità è che ho chiuso benissimo la stagione qui”.
La passione tra il rossonero e la punta quindi non si concretizzerà mai in amore, nemmeno in futuro: “Il mio più grande desiderio è chiudere la carriera al Boca Juniors“. Niente Italia, perciò niente Diavolo sedotto e abbandonato per suo stesso peccato.