Il dramma non è solo sportivo, ma anche occupazionale. I dipendenti del club sono rimasti senza lavoro e i giocatori svincolati. L’aspetto più incredibile è che sarebbe bastato relativamente poco per salvare la società: l’ultima asta partiva da una base di 50mila euro, per un debito sportivo complessivo di 500mila euro. Ma non si è presentato nessuno. E’ un brutto colpo per i tifosi, che negli ultimi ventun’anni, sotto la gestione della famiglia Garilli, avevano vissuto otto stagioni in Serie A e dodici in Serie B. Poi la crisi finanziaria, fino alla retrocessione nella Seconda Divisione della Lega Pro. Sconvolto lo storico tecnico dei biancorossi, Gigi Cagni: “La notizia del fallimento fa male, il sistema calcio non può funzionare così”, ha commentato a RadioCalciomercato.it. Il Sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, ha parlato di “epilogo tristissimo, ma largamente annunciato”.
Il futuro ora è nelle mani dell’associazione “Salva Piace”, un comitato di volontari che rileverà il marchio e che si è già messo al lavoro per far ripartire la squadra, con un altro nome. Ovviamente.
This post was last modified on 19 Giugno 2012 - 23:38