Quando nell’agosto del 2009 si decide per la rescissione del contratto di Kalac a Milanello arriva Flavio Roma, un gigante (buono) alto 1 metro e 91 centimetri. Il ruolo che deve ricoprire è tutto tranne che sotto la luce dei riflettori. Terzo portiere, dietro ad altri due estremi difensori di altissimo livello pronti a chiuderlo non concedendogli spazio. Detto, fatto perché il calciatore romano, in tre stagioni, colleziona la miseria di 3 presenze.
Poche ma buone, visto che, pur rimanendo ai margini per periodi infiniti, si fa sempre trovare pronto. A Milano però, col passare del tempo, diventa uno di casa, quasi un senatore come i vari Gattuso, Inzaghi, Nesta. Con loro e Van Bommel, durante l’ultima partita di campionato, Flavio ha salutato tutti chiudendo, dopo una stagione costellata da infortuni, non solo la sua avventura in maglia rossonera ma anche la sua carriera. Lazio, Mantova, Verona, Piacenza e, soprattutto, Monaco, queste le tappe della sua lunga esperienza tra i pali.
E proprio di questa esperienza in via Turati si sono accorti di non poter fare a meno. Appesi i guantoni al chiodo infatti, Roma non toglierà la divisa rossonera che, secondo quanto riposta il Corriere dello Sport, vestirà invece durante le partite della squadra allievi. Il suo ruolo sarà, dalla prossima stagione, quello del preparatore dei portieri, il compito quello di insegnare i principi e le tecniche del ruolo, in assoluto, di maggior responsabilità. La ripova che il Milan non si dimentica mai dei suoi uomini migliori…